Pensione: finalmente arriva quella anche per chi ha pochi contributi, novità INPS

La Legge italiana corrente stabilisce che si possa andare in pensione a 67 anni, ma come fa chi non ha potuto versare i contributi?

Oltre ad aver raggiunto il sessantasettesimo anno di età, infatti, la Legge italiana stabilisce che si debbano versare 20 anni di contributi, prima di aver diritto a un assegno pensionistico a quell’età.

Novità Inps pensione per chi ha pochi contributi
Come si va in pensione con pochi contributi? – (Gentechevainmontagna.it)

Se i contributi in questione non sono stati versati, allora la soglia d’età avanzerà, permettendo quindi di ottenere una pensione di vecchiaia a 71 anni, dopo aver versato solo 5 anni di contributi nelle casse dello stato.

Come si può facilmente intendere, però, la pensione di vecchiaia è davvero molto bassa, e di certo quella che si otterrebbe attraverso un versamento di un numero maggiore di anni di contributi sarebbe molto più corposa. In questi casi però si pone un problema gravissimo, che va a intaccare la qualità della vita di persone che hanno versato contributi per moltissimi anni ma non riescono comunque a ottenere una pensione più alta di quella di vecchiaia.

In pratica, se nel corso della vita si fosse riusciti a versare solo 19 anni di contributi e non 20, gli ultimi 14 anni di contributi andrebbero letteralmente sprecati, perché non sarebbero sufficienti a raggiungere requisiti minimi per il pensionamento.

Come si ottiene la pensione senza 20 anni di contributi?

Coloro che a 67 anni non sono riusciti a versare 20 anni di contributi, si troveranno sicuramente in una condizione di bisogno economico, a cui lo Sato provvede con una misura assistenziale denominata Assegno Sociale.

Pensione senza 20 anni di contributi
Gli assegni che salvano gli anziani – (Gentechevainmontagna.it)

Tutti possono percepire l’Assegno Sociale, a prescindere dagli anni di contributi versati nelle casse dello Stato. I requisiti che è indispensabile possedere sono infatti di natura economica ed anagrafica e, più nello specifico:

  • 67 anni di età;
  • stato di bisogno economico con un reddito personale inferiore a 6.947,20 Euro, che sale a 13.895,40 Euro nel caso di una persona coniugata;
  • cittadinanza italiana e residenza in Italia da almeno 10 anni.

Oltre all’Assegno Sociale si potrà contare sull’Assegno di Inclusione, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Tale assegno è destinato a:

  • nuclei familiari che comprendono minorenni, e/o disabili e/o persone over 60
  • nuclei familiari che compendono persone inserite in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari. Rientrano in quest’ampia categoria anche le donne vittime di violenza, chi soffre di malattie psichiatriche eccetera.
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