Si apre uno spaccato di società: le croci sulle vette delle montagne sono un intralcio alla cultura attuale? Cosa ne pensano i vari enti.
Il simbolo della croce sulla vetta della montagna non è sicuramente solo un simbolo religioso, ma si tratta di una condivisione profonda della fatica e della spiritualità del cammino, valori a cui credono molto gli amanti della montagna. Nel tempo la croce sulla vetta ha radicato il suo significato in atei e non, senza distinzioni.
Chi cammina in montagna sa quanto sia faticoso e spesso pericoloso; trovare una croce sulla cima è una simbologia che cerca di gratificare il passeggero, come a dire, per fortuna che sei riuscito ad arrivare fin qui, con fatica, salvo, e che puoi goderti questo spettacolo che è l’immenso dell’orizzonte dietro le montagne. Riconoscere la croce in vetta, insomma, è sempre stata una sensazione positiva, di raggiungimento dell’obiettivo, come a dire eccomi, sono quasi arrivato.
Eppure negli ultimi tempi i simboli cristiani iniziano ad essere sempre più d’intralcio per una cultura che vuole sentirsi libera e interculturale, senza limiti. In un certo senso la secolarizzazione di massa, la negazione della Chiesa e della sua parola, hanno creato un certo astio nei confronti dei simboli religiosi. L’uomo moderno vive di pasti mono-porzione, di scadenze lavorative e di concretezza, ha perso il suo attaccamento alla spiritualità, a ciò che non si vede, e non sente più come un tempo la profonda connessione alla natura e l’importanza del suo ’essere’ in un universo.
Addio alle croci sulle vette? La secolarizzazione e il multiculturalismo della nuova società pongono nuovi quesiti sulla simbologia sacra
Così come già anni fa si è pensato di eliminare le croci dalle classi delle scuole, adesso tocca alla montagna. Lo Scarpone, storico portale dell’associazione degli alpini, ha lanciato una critica sulla questione domandandosi se ad oggi ci si riuscisse ancora a specchiare in qualche qual modo nel simbolo della croce.
Considerando che nella maggior parte dei casi la risposta sarà negativa, c’è anche da considerare che in una società che muta, probabilmente dovrebbero mutare anche le simbologie portatrici di valori.
Secondo il Club, in un contesto come quello di oggi caratterizzato da un dialogo interculturale che va espandendosi sempre di più, sarebbe più opportuno seguire una secolarizzazione di massa anche per quanto riguarda la montagna invece che rimanere incastrati in dogmi appartenenti a generazioni precedenti che ormai non frequentano più le alte vette. Al momento la discussione è ancora aperta perché il popolo della montagna si è spaccato a metà, ma alcune località hanno già agito eliminando la croce dalle loro vette.