Le otto montagne è lo straordinario film diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, tratto dal libro omonimo di Paolo Cognetti, che ha vinto il premio Strega nel 2017. Il film parla di una profonda amicizia nata e ritrovata tra gli splendidi luoghi di montagn. La pellicola, che ha vinto un premio al Festival di Cannes e quattro premi David di Donatello, sta riscontrando un enorme successo in Italia ma anche all’estero.
Gli attori principali sono Luca Marinelli (Pietro) e Alessandro Borghi (Bruno).
I luoghi del film
Il film è stato girato nel meraviglioso panorama naturale della Valle d’Aosta, tra le montagne del Val d’Ayas ai piedi del Monte Rosa, gli stessi luoghi raccontanti dall’autore del romanzo. Ecco le location principali:
- Il Villaggio di Grana, posizionato a 1375 metri sopra il livello del mare, è il villaggio di montagna dove durante un’estate della sua infanzia Pietro conosce Bruno. È una frazione del comune di Brusson in val d’Ayas. La casa di Pietro è in realtà la vecchia scuola di Graines;
- I laghi di Frudiere, raggiungibile da Graines o da Estoul, questo luogo fa da sfondo alle scene più belle del film ed è il postp in cui i due ragazzi si rifugiano;
- Le montagne del Val d’Ayas, sono le montagne che Pietro raggiunge prima insieme al padre e poi da solo anni dopo. Le montagne del Val d’Ayas circondano la Val d’Ayas e toccano le vette e i ghiacciai del Monte Rosa.
- Il rifiugio di Mezzalama, è dove i personaggi trascorrono la notte prima di ripartire verso la loro meta. Il percorso verso Mezzalama si svolge alla testata della Val d’Ayas, attraversando i piani di Verra. Dal rifugio è possibile raggiungere le vette e i ghiacciai del Monte Rosa;
- Nel vallone di Palasinaz si trova l’alpeggio dove lavorano Bruno e la moglie;
- Tra le vette del film spicca quella di Becca di Nana, con una cima di 3.010 metri;
- Nella località di Merendioux, a 2.263 metri, si trova la baita ricostruita dai due amici ormai adulti;
- Il lago Litteran
Una parte del film è stata ambientata anche in Nepal. È possibile ripercorrere i luoghi del film grazie a dei tour organizzati insieme a guide escursionistiche esperte.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, lo scrittore avrebbe incontrato i registi per mostrare loro “i luoghi che lo avevano ispirato“.
“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita”, scriveva Paolo Cognetti.