Alpinismo

Portare cani in montagna, si chiede un cambio della legge: la proposta è rivoluzionaria

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Giulia Belotti

Se siete amanti della montagna e avete un cane, sapete quanto è bello godersi le passeggiate con lui. La normativa però potrebbe cambiare

Vivere nei pressi di una montagna e godersi una bella passeggiata serale con il proprio amico a quattro zampe è quanto di più rilassante e rigenerante possa esserci, per chi ama il trekking e la natura. Soprattutto d’estate, quando anche nelle zone più alte il clima lo consente, fare due passi prima di andare a letto consente di sciogliere le tensioni accumulate durante il giorno e permette al nostro cucciolo di svagarsi e divertirsi.

Se anche voi lo fate abitualmente, attenzione alla normativa: potrebbe cambiare. Chi frequenta la montagna con i propri cani, conosce bene le regole che vigono in merito alla circolazione di questi animali, soprattutto in riferimento alle zone più impervie.

In alcuni bivacchi dei CAI e della SAT, infatti, è vietato l’ingresso ai nostri amici a quattro zampe: si tratta di strutture che offrono rifugio agli escursionisti, sia per una pausa ristoratrice sia in caso di meteo avverso o problemi di salute.

Cani in montagna, proposta di cambiamento: cosa succederà

Ebbene, la proposta di cambiamento che sta coinvolgendo la presenza dei cani in montagna riguarda proprio questi piccoli rifugi che offrono ospitalità agli escursionisti. Secondo Enpa Trentino, infatti, il vietare l’ingresso ai cani è anacronistico e scorretto e, soprattutto, impedisce a molti cittadini di godersi la montagna nel modo più naturale possibile, cioè insieme al proprio animale di fiducia.

Cani in montagna, cambia la normativa: cosa succede adesso (gentechevainmontagna.it)

In Italia, sono sempre di più le famiglie che scelgono di adottare un cagnolino: si tratta di circa 4 persone ogni 10, un numero destinato ulteriormente a salire. Di fatto, ciò che porta CAI e SAT ad impedire l’ingresso dei cani nei rifugi è legato alla paura di un peggioramento delle già traballanti condizioni di igiene di questi ambienti.

Enpa Trentino, però, risponde a questo timore chiedendosi come, anche in assenza di cani, questi luoghi assicurino l’igiene e la pulizia, data l’eterogeneità delle persone che li frequentano. Al momento non si conosce la risposta di CAI e SAT a questa proposta di Enpa, che vuole rendere la montagna ancora più aperta ed inclusiva a tutti.

Di fatto, secondo l’associazione, escludere i cani dai bivacchi ad esempio durante una tempesta li espone a un rischio che può portare i loro padroni ad abbandonare gradualmente la montagna. Non resta che attendere e vedere cosa si deciderà in futuro, speriamo in un’apertura totale. 

Giulia Belotti

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