Qual è la montagna più alta d’Italia? A questa domanda, senza porsi troppi dubbi, la maggioranza degli appassionati di montagna, forse anche i meno appassionati, risponderebbe di getto “il Monte Bianco”. Dopotutto lo sanno tutti che sia la vetta più alta delle Alpi. Compare anche tra le Seven Summits, la lista delle montagne più alte di ogni continente, come cima più elevata dell’intera Europa occidentale. E se vi dicessimo che non è detto che si tratti dell’unica risposta possibile e corretta a un quesito apparentemente semplice?
Il Monte Bianco, la vetta più alta delle Alpi
L’alpinismo è una disciplina che crea una certa dipendenza. Ascesa dopo ascesa, raggiungendo man mano vette sempre più vicine al cielo, sorge spontaneo il desiderio di arrivare dove più in alto non si può. Su scala planetaria il “dove più in alto non si può” è rappresentato dall’Everest, che con i suoi 8849 metri rappresenta la vetta più alta in assoluto della Terra. Più in generale dagli Ottomila, i 14 Giganti dell’Asia, distribuiti tra Himalaya e Karakorum. A confronto, in Europa tocca un po’ accontentarsi, in quanto le vette più alte non raggiungono i 6000 metri.
La cima più alta dell’intero continente è infatti l’Elbrus, vetta di 5.642 metri che si innalza nella catena del Caucaso, in territorio russo. In Italia e in termini più ampi nell’Europa occidentale, il limite è ancora più contenuto, in quanto il “dove più in alto non si può” è rappresentato dai quattromila delle Alpi. Secondo la classificazione realizzata dall’UIAA (Union Internationale des Associations d’Alpinisme) negli anni Novanta, in totale le vette alpine che superano i 4.000 di metri di quota sono 82, distribuite tra Italia, Francia e Svizzera.
I quattromila “italiani” risultano essere 39. A cosa si devono queste virgolette? Al fatto che, sebbene le montagne non conoscano confini, l’uomo si è divertito a tracciarli, per necessità politiche, e dunque si possono riconoscere due tipologie di 4000 “italiani”. Abbiamo vette che ricadono completamente in territorio italiano (10) e vette a cavallo tra due nazioni (29). Sulla base di tale distinzione, la domanda “Qual è il quattromila più alto d’Italia”, può ammettere più di una risposta.
La vetta più in alta in assoluto tra tutti e 39 i quattromila “italiani” è proprio lui, il Monte Bianco (4.809 m). La montagna più alta dell’omonimo massiccio italo-francese, sulla cui cima transita, in maniera virtuale, il confine tra Italia e Francia. Il passaggio della linea di confine è oggetto di controversie tra i 2 Paesi da oltre un secolo. Nel 1860 fu infatti firmato il Trattato di Torino, attraverso il quale il Regno di Sardegna si impegnò a cedere Nizza e Savoia alla Francia.
Questo Trattato riconosceva di fatto il passaggio del confine, che sarebbe divenuto dopo l’Unità d’Italia italo-francese, proprio sulla vetta del Bianco. Ma qualche anno più tardi lo Stato Maggiore francese elaborò una mappa senza tenere conto di tale Trattato, sostanzialmente disconoscendolo uniteralmente, in cui la vetta del Bianco risultava essere integralmente francese. E tale mappa viene ancora oggi considerata valida dalla Francia, che dichiara di non avere alcuna copia del famoso Trattato di Torino nei suoi archivi. Una storia lunga e complessa, che meriterebbe un approfondimento a sé.
Le 3 vette più alte d’Italia
Torniamo alla nostra domanda di partenza e andiamo avanti. Quali sono le vette che fanno compagnia al Bianco sul podio delle montagne più alte delle Alpi? Sempre tenendo conto della classificazione UIAA, al secondo posto troviamo il Monte Bianco di Courmayeur (4.748 metri), che in sostanza è una anticima del Monte Bianco ed è unito a quest’ultimo dalla cresta nord ovest. Si colloca sul versante italiano del massiccio omonimo e il suo nome rimanda evidentemente alla nota cittadina valdostana di Courmayeur.
Terzo posto è occupato dalla Punta Nordend (4.609 m), vetta del massiccio del Monte Rosa posizionata al confine tra Italia e Svizzera. Del massiccio rappresenta la seconda cima più elevata dopo la Punta Dufour (4.634 m), che ricade invece totalmente in territorio svizzero e della Svizzera è la vetta più alta. Ne consegue che la Nordend sia anche riconosciuta come seconda vetta della nazione elvetica. Per l’Italia rappresenta la vetta più alta del Piemonte.
Se si vuole interpretare in maniera più puntigliosa il concetto di quattromila italiani, considerando soltanto quelle 10 vette che ricadono integralmente in territorio italiano senza essere condivise con Francia o Svizzera, la top 3 delle vette più alte del Paese cambia. Chi è in tal caso la montagna più elevata? Scalzato dal podio il Gigante dell’Europa occidentale condiviso tra Italia e Francia, guadagna il primato il cugino italiano Monte Bianco di Courmayeur.
La Punta Nordend è costretta ad abbandonare la sfida in conseguenza della sua natura transfrontaliera, così al secondo posto troviamo il Picco Luigi Amedeo (4.470 m), cima che si innalza sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Il nome della montagna rimanda a Luigi Amedeo di Savoia, noto come duca degli Abruzzi, grande appassionato di alpinismo che nell’arco di poco più di un decennio, a cavallo tra Ottocento e Novecento, realizzò spedizioni ardite sulle Alpi, nei massicci del Bianco, del Rosa e del Gran Paradiso e sul Cervino, e al di fuori dei confini alpini, dall’Alaska al Polo Nord, dal Karakorum al Rowenzori.
La terza posizione del podio è occupata dal Grand Pilier d’Angle (4.243 m) che a dispetto del nome francese, che tradotto in italiano è “grande pilastro d’angolo”, è un’altra cima del versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Considerato tra i quattromila più difficili delle Alpi, vide come primo salitore nell’agosto 1957 nientepopodimeno che Walter Bonatti.
Vogliamo essere ancora più puntigliosi? Le 3 vette appena menzionate rientrano tutte nel massiccio del Monte Bianco, che fa da spartiacque tra Italia e Francia. Esiste un massiccio, caratterizzato dalla presenza di vette superiori a quota 4000 metri, che ricada integralmente in territorio italiano? La risposta è sì, e si tratta del Gran Paradiso.
La sua vetta più alta porta il nome dell’intero gruppo montuoso, per l’appunto Gran Paradiso (4.061 m) e ricade in territorio valdostano. È considerato il 4000 più facile delle Alpi, dunque ottimo terreno su cui testare le proprie competenze alpinistiche oltre i 3000 metri, idoneo anche per chi non abbia mai sperimentato prima una progressione su ghiacciaio, naturalmente con l’accompagnamento di una guida!
Seconda vetta più alta del massiccio risulta essere il Roc (4.026 m), un imponente torrione che si innalza al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta. La terza vetta più alta del massiccio non è un quattromila ma quasi. Si tratta della Grivola (3.969 m), montagna valdostana che ha collezionato nel corso della sua storia diversi toponomi, da Pic de Cogne a Grivolet, e poi ancora Bec de Grivola, Aiguille de Grivola, fino ad arrivare all’attuale denominazione, che affonda le sue radici nel patois valdostano, derivando potenzialmente da griva (“tordo”) o grivolina (“signorina, bella ragazza”) o semplicemente gri (“petraia”).