Visto il successo della prima edizione, torna il format “Ti racconto il mio soccorso”, premio letterario che ha come protagonisti soccorritori, testimoni e chi ha avuto bisogno di aiuto durante qualche operazione di salvataggio in montagna.
L’obiettivo del concorso è quello di raccogliere storie e testimonianze, molto spesso drammatiche e parecchio intense, relative a interventi di soccorso in zone montane, sia nel passato recente che molto più indietro negli anni.
Azioni valorose che meritano di essere celebrate e il cui racconto rappresenta una preziosissima testimonianza per gli amanti dell’ambiente montano e non solo.
“Ti racconto il mio soccorso”: in cosa consiste questo concorso
Nato su una iniziativa del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli-Venezia Giulia a cavallo tra il 2020 e il 2021, ovvero negli anni contraddistinti dal dilagare della pandemia di Covid-19 in Italia e nel Mondo, il premio letterario “Ti racconto il mio soccorso” è ora pronto a vivere la sua seconda edizione.
Aspiranti narratori e testimoni avranno tempo fino al 7 aprile 2024 per inviare il proprio materiale agli organizzatori del concorso, il quale quest’anno è promosso dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Il prossimo anno si celebrerà il settantesimo anniversario del sodalizio tra questi enti, motivo per cui si è deciso di includere anche questo premio letterario tra le molteplici iniziative organizzate per l’occasione.
Anche quest’anno, l’obiettivo del concorso “Ti racconto il mio soccorso” è molto chiaro, come ben spiegato nel comunicato stampa che sponsorizza l’evento:
“L’obiettivo è quello di valorizzare l’operato dei tecnici volontari del Soccorso Alpino e Speleologico, così come di mettere in circolazione una buona energia e raccogliere esperienze che possano essere utili a evitare ad altri eventuali situazioni incresciose e pericolose”.
Parlare delle disavventure vissute in montagna può essere un ottimo modo per mettere in guardia chiunque sui pericoli che si possono incontrare in tale ambiente e insegnare come comportarsi, oltre che sottolineare quanto l’assistenza al prossimo sia fondamentale in quota.
Molti soccorritori oggi nel Soccorso Alpino e Speleologico, infatti, hanno deciso di entrare in questo ente dopo essere stati loro stessi vittime di incidenti in montagna e aver avuto bisogno di assistenza.
L’edizione di quest’anno di “Ti racconto il mio soccorso” prevede una classifica con tre vincitori a pari merito, con l’aggiunta eventuale di qualche menzione speciale.
Le premiazioni avranno luogo nel mese di giugno 2024 in una data e in una località di montagna ancora da definirsi.
Ciò che è certo è che per l’occasione tutti i brani dei premiati verranno letti da due attori, una donna e un uomo.
Il compito di premiare spetterà, invece, a una giuria composta da esperti di montagna, soccorritori e giornalisti.
Ogni opera verrà valutata individualmente e il punteggio finale sarà la somma di diversi aspetti: “forma” (competenza linguistica e correttezza formale), “contenuto” (originalità e attinenza al tema) e “comunicazione” (capacità di trasmettere emozioni e originalità espressiva).
Oltre al voto della giuria, è previsto anche un voto del pubblico, il quale potrà esprimere le proprie preferenze direttamente sulla piattaforma.
Il racconto più votato verrà poi premiato con un premio speciale.
Come partecipare? È necessario caricare il proprio racconto sulla piattaforma www.kepown.com entro il 7 aprile 2024, nella sezione “concorsi” (questo il link di riferimento: https://www.kepown.com/tiraccontoilmiosoccorso).
L’importanza dell’iniziativa
Entusiasta per l’organizzazione della seconda edizione di “Ti racconto il mio soccorso” è l’ideatrice del premio, Melania Lunazzi, la quale ha ricordato l’ottimo successo vissuto al primo anno:
“La prima edizione ha avuto successo. Sono arrivati 40 racconti da tutta l’Italia con testimonianze da Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Uomini e donne, escursionisti, speleologi, rocciatori si sono messi a nudo raccontando avvenimenti ed emozioni, restituendo esperienze uniche (o tragiche) e ricche di insegnamenti, che sono state lette pubblicamente da due attori, Claudia Grimaz e Massimo Somaglino, commuovendo tutti. Dei dieci finalisti è stato poi scelto un solo racconto vincitore. Ha vinto ‘All’addiaccio’, di Emanuela Margarita, ritrovata dal fiuto di un cane del Soccorso Alpino dopo due notti trascorse, appunto, all’addiaccio, a causa di una brutta caduta in un luogo recondito e impervio”.
Ha raccontato Lunazzi, come riportato da MontagnaTV, ricordando anche come il racconto vincitore della prima edizione possa essere ancora ritrovato e letto all’indirizzo web www.cnsas.it, il sito nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.
Lunazzi ha poi tenuto a sottolineare come troppo spesso ci si dimentichi di raccontare le eroiche gesta compiute dai soccorritori in montagna. Per questo, è importante creare dei contesti in cui farlo:
“Quasi mai c’è il tempo di ascoltare fino in fondo una testimonianza, di accogliere i sentimenti e le emozioni di una piccola o grande disavventura, di assorbire il riscontro di come è successo e di cosa si è provato. Le testimonianze di cosa è accaduto, del prima, dell’incalcolabile, dell’errore di valutazione sono invece un prezioso punto di vista che quasi mai viene raccolto: per pudore, per rispetto o semplicemente perché non è quello il momento migliore per farlo. Quando si vivono le (dis)avventure, spesso non c’è tempo per scriverle”.
A rimarcare l’importanza del premio letterario “Ti racconto il mio soccorso” è stato anche Roberto Bolza, consigliere nazionale del CNSAS:
“Si tratta di un’iniziativa che, in maniera del tutto inedita, dà voce a quel turbinio di emozioni e sentimenti che invade la mente di chi viene soccorso, ma anche del soccorritore. Quando si parte per una missione di soccorso è importante non sottovalutare mai, oltre ai necessari aspetti tecnico-sanitari, anche la componente umana, che contraddistingue sia chi è in pericolo, sia chi mette a repentaglio la propria vita per salvare quella altrui”.
Anche la seconda edizione del contest in questione vuole ricordare a tutti come il rispetto per gli altri sia sempre un aspetto fondamentale nella vita di montagna e come in questo luogo bisogni sempre essere pronti ad aiutare il prossimo.
Gli interventi di soccorso in quota salvano la vita e ciò merita di essere raccontato.
Per questo, “Ti racconto il mio soccorso” si conferma un’iniziativa dalle finalità nobili ed estremamente preziosa da un punto di vista educativo e anche storico. Un’iniziativa a cui riservare sicuramente un plauso.