Si tende a pensare che in primavera il rischio di essere coinvolti in delle valanghe in montagna sia più ridotto. In effetti, è generalmente vero, però questo non deve indurre ad abbassare la guardia: le slavine possono comunque verificarsi e mettere in estrema difficoltà anche le guide alpine più esperte. Anche nel corso degli ultimi mesi invernali e primaverili, nonostante la ridotta presenza di neve ad alta quota, ci sono state delle valanghe che hanno causato un numero di vittime superiore alla media stagionale degli ultimi anni (pari a circa 20 decessi).
Come spiegato al portale Montagna.tv da Igor Chiambretti, responsabile tecnico di AINEVA, nel corso della primavera l’irraggiamento solare diventa più forte e le temperature salgono, favorendo la trasformazione della neve e la stabilizzazione dei pendii. È per questo motivo che di solito in questa stagione si verificano meno valanghe rispetto agli altri periodi dell’anno. Ciononostante, ci sono vari fattori che possono influenzare a livello locale il rischio che si verifichi una slavina. “Se analizziamo le condizioni metereologiche attuali, possiamo dire che in alta quota le temperature sono ancora piuttosto rigide e che abbiamo registrato nuove nevicate accompagnate da vento che creano situazioni insidiose”, ha osservato Chiambretti. Di fronte a questa situazione, tutti gli appassionati devono tenere alta l’attenzione ed evitare di correre dei rischi evitabili.
A causa della poca neve caduta nel corso dell’ultimo inverno, gli appassionati di scialpinismo sono spesso costretti a salire a quote molto alte, raggiungendo terreni “dove le variabili che possono determinare il distacco di una valanga sono ancora molto elevate”. Chiambretti si riferisce, in particolare, al processo di stabilizzazione della neve, più lento, e agli strati deboli persistenti, che resistono al processo di trasformazione della neve per via delle temperature più basse. Inoltre, ad alta quota possono ancora verificarsi delle frequenti nevicate, capaci di coprire il manto preesistente e rendere difficile la valutazione del suo stato di tenuta.
Per evitare di finire coinvolti in una valanga è meglio evitare di sentirsi troppo al sicuro grazie all’esperienza accumulata nel corso degli anni e tenere sempre e comunque gli occhi aperti. La prudenza non è mai troppa e aiuta a rendere più efficace la comunicazione all’interno del gruppo e a cogliere ogni minimo segnale di pericolo.
Prima di uscire di casa per andare in montagna può essere molto utile consultare il bollettino valanghe pubblicato da AINEVA, nel quale sono anche riportate le quote più a rischio.
Queste innovazioni nell'abbigliamento da trekking consentono agli escursionisti di godere appieno delle loro avventure outdoor…
Questo tipo di esperienza, soprattutto tra le maestose Dolomiti, permette di riscoprire l’equilibrio interiore e…
Una volta intrapresa l'escursione, rimanere vigili e interpretare correttamente i segnali che la natura offre…
Le opzioni disponibili si dividono principalmente in due categorie: softshell e hardshell. Scopriamo le differenze…
La formazione della condensa è influenzata da diversi fattori, tra cui l'umidità del terreno, la…
Ogni animale mette in atto diverse strategie di sopravvivenza per affrontare le basse temperature e…