Mai riutilizzare quest’alimento in cucina: causa disturbi neurologici seri

Lo facciamo tutti ma è pericolosissimo riutilizzare alcuni alimenti. Uno in particolare può causare gravi danni cerebrali.

Nel corso degli ultimi decenni abbiamo imparato che un’alimentazione sana è fondamentale per mantenerci in salute a lungo. Per questo motivo sempre più persone hanno cominciato a fare scelte più consapevoli sui cibi che mangiano ma alcune abitudini sbagliate sono difficili da eliminare, soprattutto quando sono radicate nella nostra cultura gastronomica.

Alcune importanti ricerche svolte in America hanno illustrato in maniera scientificamente accurata che una delle abitudini più comuni nella gastronomia italiana è altamente tossica e può avere ripercussioni molto gravi. La scoperta più grave in assoluto è che questa cattiva abitudine alimentare può avere ripercussioni anche sui figli di chi si alimenta in maniera scorretta, di fatto danneggiando i bambini fin dalla nascita.

Riutilizzare l’olio fritto è un errore gravissimo: cosa succede al nostro corpo?

I cibi fritti sono ormai da tempo nel mirino di nutrizionisti e dietologi. Per quanto friggere il cibo sia un metodo sicuro per renderlo invitate e gustoso, è uno dei metodi di cottura più insalubri in assoluto. I cibi fritti sono infatti altamente calorici e quindi favoriscono in maniera consistente l’obesità. Oltre a questo però affaticano il fegato e causano l’innalzamento del colesterolo e aumentano così il rischio di patologie cardiovascolari.

Le cose peggiorano ulteriormente quando si prendono in considerazione cibi fritti con olio già utilizzato, come accade per esempio nelle comuni friggitorie. Un team di ricerca internazionale dell’università di Chicago ha infatti stabilito che alimentarsi con olii riscaldati causa un’infiammazione e un pesante stress ossidativo ai danni del fegato. Può anche generare danni importanti alla struttura cellulare del colon e cambiamenti importanti nelle tossine rilasciate dai batteri intestinali.

Tutto si genera però dal malfunzionamento del fegato che, a lungo andare, compromette il trasporto dell’acido grasso omega-3 DHA nel cervello. Questo acido grasso è essenziale per il funzionamento dell’organo più importante e complesso del nostro corpo. Nel momento in cui il cervello non viene rifornito adeguatamente e regolarmente di questa sostanza si innescano processi di neurodegenerazione, cioè gravi problemi nel funzionamento di base del cervello.

Purtroppo questi problemi neurologici si trasmettono di genitore in figlio, che può presentare danni del genere anche nei primi anni di vita, quando non è stato ancora alimentato con olii fritti riutilizzati. Vale la pena sottolineare però che questi danni così gravi vengono causati soltanto dall’assunzione massiccia e regolare di olii fritti riscaldati, soprattutto sul lungo periodo.