Le patatine fritte sono davvero sicure da acquistare? Il test ha rivelato una verità sconcertante su cosa dovrebbero fare i consumatori.
È davvero difficile rinunciare alle patatine fritte sia quando si è bambini sia da adulti. È un “guilty pleasure” a cui non si riesce a dire di no ad esempio quando si va in pizzeria e si attende l’arrivo delle pizze, come aperitivo sfizioso, oppure per creare un contorno particolare ad una cotoletta o ad una fettina di carne o del pesce.
Per non parlare poi delle gustose salse di accompagnamento (maionese, senape, salsa barbecue o senape). Insomma, le patatine fritte fanno tornare in men che non si dica, bambini, ma sono davvero sicure da acquistare? O sarebbe meglio evitare di farlo e soprattutto di mangiarle?
Patatine fritte: sono davvero sicure da acquistare? La verità sconcertante
Per evitare di dover sbucciare, tagliare e cuocere le patate, in commercio esistono le patatine surgelate che sono facilissime e velocissime da preparare perché vanno semplicemente riscaldate (fritte, messe in forno o nel microonde), essendo già state fritte e cotte. Quelle che si trovano in commercio, però, non sono proprio il massimo perché contengono poche patate a fronte di tanti ingredienti controversi e poco salutari.
Sono molto pratiche da usare ma per nulla sane, questo è ciò che è emerso da un test. Una verità sconcertante ha evidenziato la presenza di zuccheri, sale e additivi controversi nelle patatine fritte. Gli autori della rivista 60 Millions de Consommateurs hanno messo a confronto 9 diverse marche di patatine fritte surgelate, 1 appartenente a un marchio noto (McCain) e 8 di private label.
Tutti i prodotti sono stati sottoposti ad accurate analisi laboratoriali che hanno evidenziato, purtroppo, la presenza di una quantità troppo bassa di patate (inferiore al 90% in quasi tutti i casi) mentre invece abbondano di numerosi ingredienti controversi come ad esempio zucchero, sale, additivi, farina di riso, farina di frumento, amido modificato e fibra di pisello.
Ad allarmare per quanto riguarda gli additivi è la presenza di difosfati (E450), usato in molti prodotti come stabilizzante, emulsionante e agente lievitante. La dose giornaliera di questi additivi è stata recentemente ridotta, a causa del loro potenziale ruolo nelle malattie cardiovascolari.
Anche la presenza di zuccheri e sale è allarmante, infatti gli autori del test hanno scritto “i livelli di sale sono tali che un adulto mangerà circa un quinto della porzione giornaliera raccomandata in un pasto (200 g di patatine fritte), purché non venga aggiunto sale da cucina”.
Così è stata anche stilata una classifica della patatine migliori, se proprio si deve continuare ad acquistarle. Vincitrici del test sono le patatine a marchio LIDL, che contengono solo due ingredienti: patate (con una percentuale del 96% sul prodotto finale) e olio di semi, e non presentano né sale né zucchero aggiunto.