Occhio a questo errore, lo commettono anche gli escursionisti esperti. Ecco come funziona davvero l’acclimatamento in montagna.
Andare in montagna è da decenni una delle passioni che accomuna il maggior numero di persone. Si tratta di una fantastica alternativa per potersi allenare dal punto di vista fisico stando completamente a contatto con la natura, avendo la possibilità di scoprire luoghi meravigliosi e di godere di panorami mozzafiato. Con il “premio” dei pranzi nei rifugi a metà giornata, da sempre una delle attrazioni preferite.
Ci sono però ovviamente alcune cose che bisogna sapere, soprattutto quando si decide di affrontare sentieri particolarmente tortuosi e difficoltosi. Oltre all’attrezzatura, c’è un aspetto fondamentale in particolare se si sale molto di quota. Ossia l’acclimatamento. Ecco come funziona davvero in montagna e soprattutto quale errore non bisogna mai commettere, si tratta di una svista che spesso va ad interessare anche gli escursionisti più esperti.
Acclimatamento in montagna: come funziona e l’errore da non commettere
L’acclimatamento è un aspetto fondamentale di cui tenere conto quando si affrontano escursioni in montagna. Sia per poter avere ascese senza problemi e imprevisti che per potersi garantire il massimo della sicurezza e del benessere. Si tratta di un processo fisiologico, che l’organismo mette in atto per adattarsi alle condizioni ambientali diverse rispetto a quelle a cui è abituato.
Il tutto si innesca automaticamente da circa 1000 metri sopra il livello del mare, quando la pressione atmosferica diminuisce e rende l’aria più rarefatta. Con minor disponibilità di ossigeno. Se vi ritrovate in montagna, dovete in qualsiasi modo cercare di attenuare gli effetti dell’altitudine, con alcune tecniche molto facili da applicare ma al tempo stesso efficaci.
Un esempio sono gli strumenti e dispositivi adeguati, come può essere lo smartwatch Garmin per l’outdoor. Il quale dispone di barometro e termometro per fornire un monitoraggio dell’ambiente in cui ci si trova, oltre che alla frequenza cardiaca e al consumo di ossigeno.
Per non avere problemi, la prima cosa da fare è avere un approccio graduale. C’è un errore che commettono anche gli escursionisti più esperti, ossia salire troppo in fretta di altitudine senza dare modo all’organismo di avere il tempo necessario per adattarsi al cambiamento. Tenete conto poi della preparazione fisica e alimentare, con programmi di allenamento specifici da seguire nelle settimane precedenti. Curando l’idratazione con una dieta bilanciata e ricca di nutrienti.