Andare in montagna con il cane è uno dei passatempi preferiti per chi ama gli animali. Ma ci sono molte regole e divieti da rispettare
Con l’arrivo dell’estate e le giornate soleggiate che si affacciano, non c’è niente di meglio che fare due passi all’aria aperta e organizzare qualche escursione con i nostri amici a quattro zampe. Andare in montagna con il cane è sempre un’esperienza bellissima, ma richiede alcune accortezze extra.
È importante essere consapevoli dei divieti e delle regole da rispettare per garantire la sicurezza di tutti. Nel resto dell’articolo, approfondiremo quali sono questi divieti e le linee guida da seguire durante le passeggiate in montagna con il nostro fedele compagno.
Quando portiamo il nostro cane in montagna, è importante seguire l’Ordinanza Martini del 2013, che stabilisce alcune regole fondamentali. Innanzitutto, il proprietario del cane (o chiunque ne sia responsabile) deve garantirne il controllo e la conduzione in ogni momento.
L’Ordinanza impone anche l’obbligo di tenere il cane al guinzaglio nelle aree urbane e nei luoghi pubblici. Inoltre, è necessario avere con sé una museruola da utilizzare in caso di pericolo per la sicurezza delle persone o delle cose, o su richiesta delle autorità competenti. Infine, è importante essere provvisti degli strumenti necessari per raccogliere i bisogni del nostro cane.
In montagna, il proprietario del cane è responsabile del comportamento del proprio animale. Se il cane causa disturbo o minaccia agli escursionisti, ostacola o mette in pericolo altre persone, il proprietario sarà personalmente responsabile per eventuali danni causati. È importante notare che ogni Comune può emettere regolamenti specifici sulla presenza dei cani in montagna, quindi è consigliabile verificarli.
Se non esistono regolamenti specifici, si fa riferimento all’interpretazione dell’Ordinanza Martini e del Decreto del Presidente della Repubblica del 8 febbraio 1954. Nelle aree verdi, boschive e di montagna, le regole del centro abitato non si applicano, consentendo al cane di essere libero, ma tenendo sempre presente la responsabilità del proprietario per il comportamento dell’animale.
È importante notare che molte aree di montagna, e non solo, presentano parchi naturali protetti, la cui competenza può variare da ente ad ente (locale, regionale o nazionale). Dunque, per proteggere la fauna selvatica, è vietato non solo lasciare libero il proprio cane, e a volte anche tenerlo al guinzaglio.
Di solito, questi divieti sono chiaramente segnalati all’ingresso delle aree interessate, per cui non dovrebbe essere impossibile non notarli. Ma perché questo? Un cane lasciato libero che insegue un animale selvatico, infatti, potrebbe trattarlo come una preda e, quindi, causargli danni o persino la morte. Inoltre, il nostro cane potrebbe contrarre malattie a contatto con gli animali selvatici, come ad esempio la rabbia, o addirittura diffonderle.
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