Oltre agli amanti del trekking e dell’arrampicata, anche i fotografi, sia professionisti sia amatoriali, sentono il richiamo della montagna. Ad alta quota non solo si possono immortalare dei paesaggi mozzafiato, ma anche animali selvatici nel loro habitat naturale. Per farlo in sicurezza e nel pieno rispetto della natura bisogna però sapere quali sono i comportamenti migliori da adottare e le precauzioni da prendere.
L’unico modo per riuscire a fotografare alcuni animali è studiare i loro comportamenti, così da capire quanto è opportuno avvicinarsi (senza mai esagerare), se sono propensi a tornare dopo una fuga iniziale, cosa può infastidirli e tanto altro ancora. Come spiegato da Cesare Re sul portale montagna.tv, il camoscio tende a essere più diffidente nei confronti dell’uomo rispetto allo stambecco, quindi può essere opportuno immortalarlo da una distanza maggiore per evitare che si spaventi e scappi. Anche informarsi gli orari durante i quali questi animali dormono o sono attivi torna sempre utile. In linea generale, bisogna sempre essere rispettosi nei confronti delle creature della montagna, mantenere una giusta distanza e non disturbare, neppure con suoni o luci (niente flash). Non bisogna mai avvicinarsi ai nidi o alle tane, soprattutto perché può essere pericoloso.
Per evitare di spaventare gli animali che si desiderano fotografare, è consigliabile camminare in silenzio e indossare degli abiti mimetici. Quando si è prossimità del soggetto bisogna camminare in ginocchio o a terra, evitando la posizione eretta. In generale non bisogna avere fretta e tenere presente che potrebbe essere necessario restare appostati a lungo solo per fare qualche scatto. Dedicarsi a un animale per volta (o, eventualmente, a un gruppo di animali) può essere una buona strategia per ottenere dei risultati di buon livello. A volte piuttosto che cercare di fare delle fotografie elaborate può essere una buona idea restare sul semplice, limitandosi a fotografare il soggetto e pochi elementi di sfondo. È consigliabile mantenersi a un’altezza simile a quella dell’animale, il che implica sdraiarsi a terra quando si desidera immortalare una marmotta o uno scoiattolo. Portarsi dietro un treppiede pesante può essere una buona idea, soprattutto se si preferisce privilegiare la stabilità delle foto rispetto alla comodità.
Una nota particolare riguarda gli animali più pericolosi, come gli orsi. Fotografarli può esporre a dei grossi pericoli, soprattutto quando si ha a che fare con una madre o dei cuccioli da soli (raramente chi si occupa di loro sarà molto lontano). Meglio quindi lasciar perdere l’idea di immortalarli, a meno che ci si trovi a una distanza tale da essere del tutto al sicuro (circostanza che però non è semplice valutare in modo lucido in certi momenti).
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