Anche se in inverno può sembrare assurdo, uno dei pericoli da non sottovalutare durante i trekking in questo periodo è la disidratazione. Ecco come evitarla
Quando si è sotto sforzo, soprattutto se durante un trekking in un sentiero decisamente complicato, il corpo ha bisogno di essere costantemente idratato in modo tale da regolare al meglio tutte le funzioni vitali. Questo avviene perché quando si suda si perdono molti liquidi, ed è quindi di fondamentale importanza, durante gli sforzi maggiori, come ad esempio durante il trekking, avere con sé, oltre all’attrezzatura giusta, anche un buon rifornimento d’acqua. Ma come si riconosce la disidratazione in inverno? Cosa comporta? E quali sono tutti i metodi per evitarla, anche in inverno? Ecco le risposte a queste domande.
Disidratazione, cos’è, come si riconosce e come combatterla quando si fa trekking in inverno
Che cos’è esattamente la disidratazione? La disidratazione si verifica quando il corpo non riceve una quantità sufficiente di acqua attraverso l’alimentazione e/o quando si verificano perdite eccessive. La disidratazione rappresenta una condizione pericolosa per diverse ragioni; innanzitutto, in un corpo privo di adeguata idratazione, il meccanismo della sudorazione viene inibito per conservare la limitata quantità d’acqua presente. La mancanza di sudore può provocare un significativo aumento della temperatura corporea, con possibili conseguenze negative sul sistema di regolazione termica ipotalamica (come nel caso del colpo di calore). Inoltre, la disidratazione riduce il volume ematico, compromettendo la circolazione sanguigna, affaticando il cuore e potenzialmente portando a uno stato di collasso cardiocircolatorio nei casi più gravi.
A differenza di quanto possa sembrare, la mancanza di idratazione rappresenta un pericolo anche durante l’inverno, periodo in cui, al contrario, risulta ancora più insidiosa rispetto ai periodi più miti.
Il principale rischio è pensare che sia sicuro non bere finché non avvertiamo la sete. Purtroppo, questa convinzione non è assolutamente corretta, e prima di fare un trekking in questo periodo è bene essere al corrente di questo fatto.
La disidratazione, infatti, secondo quanto dicono gli esperti, molto spesso arriva molto prima dello stimolo che porta il desiderio di bere. Ma per quale motivo potrebbe esserci questo “ritardo di comunicazione”? La colpa è, secondo alcuni studi, del nostro cervello. Il nostro cervello, infatti, come in altre attività ad alta intensità, non è in grado di valutare l’acqua persa tramite il respiro o il sudore. In poche parole, potremmo non accorgerci del sudore e della perdita di liquidi perché, con temperature più basse, il sudore evapora più rapidamente. Quindi, la regola più importante è: anche se non senti la sete, assicurati di bere comunque.
Un altro grave problema è quello della vasocostrizione, la quale intensifica la diuresi, accelerando il processo di disidratazione. Quando le temperature scendono, il corpo riduce il flusso sanguigno alla periferia per limitare la dispersione di calore, noto come vasocostrizione periferica. Questo comporta una contrazione dei vasi sanguigni, aumentando la diuresi e di conseguenza il bisogno di urinare. In inverno, la perdita di liquidi può essere significativa, anche se spesso meno evidente rispetto all’estate, quando la sudorazione è più evidente. La complessa interazione tra le basse temperature e il sistema di termoregolazione dell’organismo può rendere più difficile rilevare la disidratazione in modo tempestivo.
Ma come si può riconoscere la disidratazione? Alcuni segni e sintomi possibili della disidratazione includono:
– Sensazione di sete (non sempre evidente, soprattutto negli anziani, e talvolta non proporzionata al grado di disidratazione)
– Crampi muscolari
– Generale senso di debolezza
– Riduzione del peso corporeo
– Diminuzione della produzione di urina, con un colore particolarmente scuro (tipico della disidratazione ipertonica)
– Secchezza delle labbra, della pelle e delle mucose
– Aumento della temperatura corporea
– Affossamento dei bulbi oculari
– Aumento della frequenza cardiaca
– Alterazioni sensoriali
– Mancanza di lacrime durante il pianto e sensazione di freddo alle estremità.
Dunque, come abbiamo visto, idratarsi anche quando fa freddo e quando non si sente la sete è di fondamentale importanza. Ma esistono degli espedienti per aiutarsi a rimanere idratati durante l’inverno e andare incontro alle difficoltà oggettive che si possono trovare in questo periodo? Per fortuna esistono, ecco quali sono:
Utilizzare thermos e attrezzatura che possa tenere le bevande al caldo
Questi dispositivi sono concepiti per prevenire la solidificazione dei liquidi a temperature basse, riducendo così il pericolo di congelamento dell’acqua.
Non portare con sé dell’acqua calda liscia
Il sapore dell’acqua calda o tiepida potrebbe non essere il massimo, ma molti lo accettano considerando la sua importanza per la prevenzione. Se non la tolleri, invece di optare per acqua bollita “liscia” nel thermos, puoi scegliere di preparare un infuso come base, come una tisana o un tè. Tuttavia, fai attenzione a certi infusi preconfezionati, poiché potrebbero contenere principi attivi controproducenti, come la liquirizia che può aumentare la pressione arteriosa, non ideale in inverno o ad alta quota.
Capire quale sia e comprare dell’abbigliamento perfetto per il periodo
Considerando che la disidratazione può rappresentare un problema anche in inverno, data la complessa regolazione termica del corpo, è fondamentale optare per un abbigliamento adeguato. Cerca il giusto equilibrio tra protezione e traspirabilità, che spesso è garantito dall’abbigliamento tecnico avanzato.
Portare con sé del cibo che abbia una buona quantità d’acqua
Tieni a mente che numerosi cibi contengono quantità significative d’acqua. Oltre a mantenere una corretta idratazione, quindi, considera l’opzione di portare con te alimenti sani, preferibilmente a basso contenuto di zuccheri.
Dai importanza alle urine per capire il livello di idratazione
Come evidenziato precedentemente, le temperature basse implicano un incremento della diuresi. Pertanto, è probabile che tu avverta l’urgenza di urinare più frequentemente durante l’escursione sulla neve. Invece di ridurre l’assunzione di liquidi per evitare questa situazione, considera queste pause come opportunità per monitorare il tuo stato di idratazione. Il colore delle urine fornisce indicazioni cruciali: se risulta opaco o persino scuro, è un segnale evidente che stai consumando quantità insufficienti di liquidi.
Inizia a idratarti già prima di partire
Inizia a reintegrare i liquidi già 1-2 ore prima, specialmente se il tuo inizio è all’alba, per controbilanciare eventuali perdite durante la notte. Bevande come le soluzioni reidratanti sono ottime durante i viaggi in auto o in treno che portano al luogo dell’escursione. E un altro consiglio è quello di gustare l’acqua a temperatura ambiente finché è possibile.