Mettere nel proprio cestino dei funghi velenosi è il peggior incubo per ogni appassionato di questo pregiato alimento.
Non tutti i funghi sono, infatti, commestibili. Anzi, parecchi sono estremamente velenosi ed è sempre meglio starne decisamente alla larga.
È, allora, molto importante conoscere quello che si sta cercando quando ci si dirige in un bosco di montagna per raccogliere qualche fungo, così da non esporsi a potenziali situazioni di pericolo.
Regola fondamentale per chiunque decida di andare a caccia di funghi è sapere quello che si sta facendo.
La conoscenza in questo ambito è, infatti, fondamentale.
Per questo, prima di indossare i panni dei cacciatori di funghi è indispensabile studiare questo prodotto della natura, scoprendo caratteristiche ed effetti che ogni specie possiede o può scatenare.
Non sempre l’esperienza è tutto, ma in questo caso è l’aspetto preponderante.
Per potersi considerare dei micologi è necessario sapere quali sono le peculiarità e particolarità di ogni fungo, potendo così distinguere con certezza quelli commestibili da quelli velenosi.
Non esiste, infatti, una macchina che possa indicare se un fungo può essere mangiato oppure no, bensì tutto si basa sulla valutazione dell’uomo. Sulla sua conoscenza e la sua esperienza.
Per questo, nel caso in cui non si possiedano le nozioni necessarie per poter valutare in autonomia la bontà di un fungo, è doveroso affidarsi al consiglio di veri esperti.
Essi possono essere dei micologi affermati, disposti ad accompagnarci nei boschi durante la nostra ricerca, oppure dei professionisti della materia che mettono la propria competenza a disposizione della comunità nei centri sanitari.
Ogni ASL in Italia prevede, infatti, la presenza presso la struttura di un micologo esperto durante la stagione dei funghi.
Basta, quindi, contattare l’ASL più vicina e richiedere in quali giorni e orari è possibile confrontarsi con il micologo indicato.
Si consiglia, infatti, di portare sempre tutti i funghi raccolti a tale professionista, così che egli possa indicare con certezza quali funghi mangiare e quali no.
Questo passaggio deve essere sempre svolto da chi non possiede una particolare conoscenza della materia, ma anche da chi crede di conoscere i funghi presenti nel proprio cestino, soprattutto se essi verranno cucinati per essere serviti ad altre persone.
Detto ciò, molto utili sono anche alcune regole il cui rispetto deve essere considerato un aspetto fondamentale per chi va a caccia di funghi.
Innanzitutto, bisogna sempre tenere a mente che le cosiddette tradizioni e dicerie non bastano per stabilire se un fungo sia velenoso o meno.
Anzi, seguirli potrebbe mettere a serio rischio la propria salute e portare, addirittura, alla morte. Con i funghi, infatti, non si scherza.
In natura esistono dei funghi che per gli animali non sono tossici, ma che invece lo sono per l’uomo. È inutile, quindi, pensare che un fungo mangiato da un altro essere vivente senza alcun problema possa essere mangiato anche da noi con la stessa sicurezza.
È, poi, giusto ricordare che la tossicità dei funghi non avviene per contatto, bensì è legata alla presenza di tossine nei tessuti del fungo stesso.
La tossicità non viene mai persa neppure a seguito della cottura o dell’essicazione dei funghi, motivo per cui le specie velenose non devono mai essere ingerite ed è sempre meglio lavarsi le mani dopo averne toccato un esemplare.
Un consiglio è, inoltre, quello di diffidare sempre dai funghi dai colori brillanti, oltre che da quelli dai colori sbiaditi o dal bianco.
Il colore non è, infatti, correlato direttamente al livello di tossicità e, per questo, è sempre meglio non lasciarsi guidare da un colore piuttosto che da un altro per stabilire la bontà di un fungo.
In Italia esistono più di 5.000 varietà differenti di funghi, molte delle quali sono estremamente velenose per l’uomo o, anche, letali.
Per questo motivo, il Ministero della Salute ha formulato un decalogo il cui scopo è quello di aiutare le persone a operare un consumo consapevole di funghi, senza rischiare si esporsi a inutili e gravi pericoli:
Seguire queste dieci regole può aiutare a ridurre le possibilità di commettere degli errori, anche gravi.
I funghi velenosi sono, infatti, estremamente pericolosi per l’uomo, in quanto essi contengono delle tossine – le micotossine – che possono causare delle allucinazioni, un senso di debolezza muscolare, l’alterazione del battito cardiaco e sintomi quali nausea, vomito, crampi allo stomaco, insufficienza epatica, diarrea e, nei casi peggiori, pure la morte.
Le tossine presenti in alcuni funghi possono danneggiare alcuni organi interni come i reni e il fegato, provocando la morte nel giro di poche ore.
Per questo, è consigliabile – forse dovremmo dire doveroso – tenersi alla larga da alcune specie particolari.
Quali? Una è sicuramente l’Amanita Muscaria, fungo noto per il suo cappello rosso cosparso di punti bianchi.
Un’altra è l’Amanite Phalloides, mortale per l’uomo anche in piccole quantità.
Da evitare è pure lo Scleroderma Citrinum, fungo simile a una grossa patata e che si trova spesso nei castagneti, così come anche il Boletus Satanas, conosciuto anche come Porcino Malefico per la sua somiglianza con il pregiato fungo.
Velenosa è, poi, la Colombina Rossa, oltre l’Amanita Gemmata e la Lepiota Cristata, nota anche come Falsa Mazza di Tamburo (altra varietà con cui può essere confuso, ndr).
Nell’elenco dei funghi da non raccogliere rientra, infine, la Russula Foetens, fungo dall’odore fetido, così come pure l’Amanita Verna e la Gyromitra Esculenta, conosciuta anche come Falsa Spugnola.
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