Chi ama la montagna e trascorre tanto tempo ad alta quota, sa bene che ogni creatura che si può incontrare lungo il proprio cammino merita rispetto. Non solo dei suoi spazi, ma anche della tranquillità alla quale è abituata, che non dev’essere disturbata con luci fastidiose (il flash di una macchina fotografica, per esempio) o rumori eccessivamente forti. Gli orsi non fanno eccezione a questa regola
. Questi animali, diffusi nel Trentino occidentale, nell’Appenino centrale (Abruzzo, Lazio e Molise) e nell’area di confine tra il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e l’Austria, hanno un’indole schiva e tranquilla, però possono diventare pericolosi quando si sentono minacciati dall’uomo. È quindi necessario capire quali sono i comportamenti da evitare in loro presenza.
Orsi, i comportamenti da evitare in loro presenza
Come spiegato dal WWF, le stagioni nelle quali è più probabile imbattersi negli orsi sono l’estate e l’autunno, quando sono intenti a cercare cibo per prepararsi al lungo letargo invernale. Quando se ne avvista uno, bisogna tenere presente che questi animali nutrono un timore naturale nei confronti dell’uomo e tendono a stargli distanti. È quindi consigliabile cambiare direzione e non avvicinarsi, soprattutto se l’orso sta mangiando (potrebbe diventare aggressivo per proteggere il pasto). I cuccioli sono innocui, ma è raro che la madre si allontani troppo da loro. Essendo molto protettiva, potrebbe interpretare qualsiasi tentativo di avvicinarsi ai piccoli come una minaccia e partire all’attacco per difenderli. Come tutti gli animali, anche gli orsi diventano più pericolosi quando sono feriti, quindi è meglio evitare di provare a soccorrerli e limitarsi a contattare le autorità competenti. Se si ha un cane al guinzaglio bisogna tenerlo il più lontano possibile dal plantigrade, perché quest’ultimo potrebbe sentirsi minacciato e attaccare.
Vedere un orso sollevarsi sulle zampe posteriori può fare paura, ma bisogna tenere presente che di solito non lo fa per minacciare, bensì per valutare la situazione. In casi molto rari il plantigrade potrebbe simulare un attacco solo per spaventare chi ha di fronte e indurlo ad andarsene.
Come si possono evitare gli orsi?
Tenendo presente che gli orsi hanno paura dell’uomo, un buon modo per evitare di incontrarli è rendere palese la propria presenza, parlando a voce alta o facendo rumore (senza esagerare). Anche tenersi a debita distanza dalle tane è un’ottima idea per non correre rischi inutili. Inoltre, non bisogna lasciare in giro rifiuti e rimasugli di cibo, perché altrimenti gli orsi potrebbero imparare ad associare la presenza dell’uomo a una fonte di nutrimento e accorciare sempre di più le distanze.
Se nonostante tutte le precauzioni si avvista comunque uno di questi animali da lontano, è opportuno fermarsi a una distanza superiore ai cento metri e limitarsi a guardarlo (a meno che non sia un cucciolo, in quel caso bisogna allontanarsi subito).
Se l’incontro con l’orso avviene a distanza ravvicinata, è importantissimo mantenere il sangue freddo ed evitare di urlare o scomporsi in qualsiasi altro modo. È opportuno, invece, parlare per farsi riconoscere. Se l’animale resta fermo si può provare ad allontanarsi con calma, indietreggiando o muovendosi di lato, ma se si avvicina bisogna restare rimanere immobili. In nessun caso bisogna scappare di corsa, attaccare l’orso con pietre o bastoni o arrampicarsi su un albero (i plantigradi sanno farlo molto meglio degli uomini). La probabilità di essere attaccati è molto bassa, ma quando accade bisogna stendersi a terra a faccia in giù, con il collo coperto dalle mani, e mantenere la posizione fin quando l’animale non si allontana. Una volta fuori pericolo si deve segnalare l’accaduto alla Polizia Forestale.