I riscaldamenti hanno una data di spegnimento ben precisa che deve essere seguita o si rischiano sanzioni salate.
Il giorno in cui deve essere spento il riscaldamento viene stabilito e indicato in appositi elenchi. Questi sono suddivisi in zone che riguardano diverse aree del territorio nazionale e le città che rientrano in esse. Ovviamente le dati di spegnimento fissate dagli organi competenti sono stabilite diversamente in quanto il clima può essere più freddo o più caldo a seconda della regione.
L’arrivo della bella stagione ha portato un aumento delle temperature in particolare in molte aree geografiche ed è qui che si devono spegnere i riscaldamenti prima di altri luoghi. Chi non rispetta i giorni indicati nella lista ufficiale, rischia sanzioni che possono essere anche di importo consistente. In questo articolo ti indichiamo le diverse date suddivise in zone da A a F e le relative date di spegnimento caloriferi.
Date e obblighi per spegnere i riscaldamenti: cerca la tua città ed evita la multa
Tutti conoscono il sistema di regolazione dell’accensione e spegnimento dei riscaldamenti. Un sistema che evita un eccessivo utilizzo di sistemi con emissioni inquinanti per l’ambiente. Le date di stop, però, non sono note a tutti. In questa utile e pratica guida trovi tutto ciò che devi sapere per evitare di vederti recapitare una sanzione.
La nostra nazione è suddivisa in sei zone in base al clima con relative regole. Per evitare quindi di ricevere una multa anche salta, ti conviene guardare subito la lista con le relative date e zone. Ecco quali sono:
- Zona F: area geografica più fredda che comprende la provincia di Cuneo, di Trento e di Belluno. In questa parte d’Italia non ci sono limitazioni all’uso dei riscaldamenti.
- Zona E: la data per lo spegnimento è fissata al 15 aprile in queste province: Asti, Alessandria, Aosta, Biella, Novara, Torino, Vercelli, Bergamo, Trieste, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Rovigo, Pavia, Bologna, Ferrara, Piacenza, Modena, Parma, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Gorizia, Verbania, Pordenone, Udine, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Rieti, Frosinone, Bolzano, Campobasso, Enna, L’Aquila, Perugia, Potenza e Arezzo.
- Zona D: spegni il riscaldamento pure qui entro il 15 aprile se vivi in una di queste province: Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Lucca, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato, Siena, Teramo, Pescara, Chieti, Genova, La Spezia, Savona, Roma, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Foggia, Forlì, Isernia, Matera, Nuoro, Terni e Vibo Valentia.
- Zona C: la data ultima per cessare l’utilizzo del riscaldamento domestico è già scaduta il 31 marzo in queste aree geografiche. Stiamo parlando di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Benevento, Salerno, Napoli, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Sassari, Oristano, Cagliari, Imperia, Latina e Ragusa.
- Zona B: comprende le aree geografiche più calde d’Italia con data di spegnimento caloriferi fissata anche qui già per il 31 marzo. Ecco le province interessate: Agrigento, Siracusa, Catania, Trapani, Palermo e Messina, senza dimenticare Crotone e Reggio Calabria.
- Zona: comprende Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa e la data ultima di spegnimento del riscaldamento è stata fissata lo scorso 15 marzo.
In caso di mancato rispetto delle regole, il rischio è quello di ricevere la sanzione amministrativa con importo che va dai 500 euro fino a 3 mila euro.