In termini di calzature, la montagna va affrontata esattamente come la vita di ogni giorno. Nella scarpiera di casa ciascuno di noi ha la scarpa giusta per la giusta occasione. Ci sono le calzature destinate al lavoro, ampiamente variabili a seconda dell’attività che ci si ritrova a svolgere. Quelle più eleganti da cerimonia. E ancora scarpe comode per i giri in città. Le sportive per attività indoor e outdoor, e così via. Una scarpa per ogni scopo. In montagna la scelta della calzatura da indossare va effettuata secondo il medesimo approccio. Non esiste un modello universale, è bene comprendere che attività si vogliano svolgere in quota per orientare in modo opportuno i propri acquisti. Oggi proviamo a fornirvi qualche consiglio su come evitare di perdervi nel mare magnum delle calzature da montagna.
La montagna non è un luogo. È un sostantivo singolare che racchiude un caleidoscopio di ambienti. Una montagna è paesi, è roccia, è boschi, è prati, è acqua che scorre verso valle e molto di più. Nulla vieta di salire in quota con indosso un paio di scarpe da città, se lo scopo è una semplice passeggiata tra le vie cittadine. Se però si sceglie di abbandonare gli ambienti urbani per immergersi nella natura, è bene ragionare sulla tipologia di terreno e sulle difficoltà che gli itinerari prescelti possono offrire, e scegliere di conseguenza la calzatura più adeguata.
Prima di entrare in un negozio di calzature – scelta consigliata rispetto agli acquisti online, soprattutto se si tratta di un primo acquisto, in modo tale da giovare del supporto di esperti e non rischiare di sbagliare taglia – bisogna porsi una semplice domanda: cosa vado a fare in montagna? Le risposte possono essere molteplici: trekking e hiking, arrampicata, alpinismo, trail running e molte ancora. Vediamo insieme le principali categorie di calzature tra cui imparare a giostrarsi.
Invernali o estive, lunghe o corte, facili o complesse, le escursioni in montagna non sono tutte uguali e la scelta della scarpa varia a seconda dell’itinerario prescelto (lunghezza, dislivello, terreno più o meno impervio). In particolare sono due le tipologie di calzature da trekking tra cui è possibile scegliere: basse e alte a caviglia. E nel mezzo troviamo anche le “mid”. In sintesi, un mondo variegato di scarpe (per forma e materiali) che assicurano un buon grip, ovvero l’attrito con il terreno, e una buona ammortizzazione degli urti del piede con il suolo. Le scarpe basse, che lasciano scoperta la caviglia, sono adatte per escursioni estive che presentino lunghezza e dislivello contenuti, su terreni poco accidentati. Un escursionismo dunque leggero. Vanno bene anche per lo speed hiking. Non proteggono la caviglia ma garantiscono maggiore leggerezza rispetto agli scarponi alti. Questi sono invece ideali per lunghe camminate in quota, su terreni anche impervi e accidentati, ove incrementino le sollecitazioni a caviglia e piede, durante tutto l’anno. La sensazione, a confronto con una scarpa bassa, è quella di essere meno liberi nei movimenti. Nonostante la minore flessibilità, lo scarpone assicura però una maggiore protezione nelle zone maggiormente sollecitate nella camminata, tanto in salita quanto (a volte anche di più) in discesa, ovvero caviglia e malleolo. Le “mid” hanno una altezza intermedia tra scarpone classico e scarpa bassa. In ogni caso, che siano alte, basse o medie, meglio puntare su modelli che garantiscano impermeabilità.
Gli scarponi da alpinismo sono sempre a caviglia alta e impermeabili. Risultano più “rigidi” rispetto agli scarponi da escursionismo, in quanto devono assicurare all’alpinista la stabilità anche su piccoli appoggi. Inoltre sono generalmente adatti a essere equipaggiati con ramponi, per affrontare percorsi su ghiaccio. Nel dettaglio si distinguono modelli compatibili con ramponi automatici (che presentano degli intagli per agganciare il rampone sia anteriormente che posteriormente) e semi-automaitci (con intaglio posteriore).
Le scarpette da arrampicata sono un piccolo mondo a sé. Non esiste “la” scarpetta da arrampicata, la scelta dipende dal tipo di arrampicata che si voglia svolgere (outdoor in falesia, indoor, boulder) e da quanto si è “bravi” ad arrampicare, dunque dalla difficoltà delle vie prescelte. Ci sono modelli più adatti ai principianti e modelli per i più esperti, non esitate a chiedere il supporto di professionisti per scegliere bene! In linea generale, la scarpetta da arrampicata avvolge il piede come fosse un guanto e presenta una particolare forma “a banana” più o meno accentuata. Realizzate in pelle, presentano una suola in gomma che assicura ottima aderenza sulla roccia. Si trovano modelli con allacciatura asimmetrica, a velcro o privi di allacciatura.
Avrete forse sentito parlare di scarpe da avvicinamento. Le “approach shoes” sono una sorta di ibrido, una tipologia di calzatura che combina caratteristiche delle scarpe da trekking e delle scarpette da arrampicata. In sostanza sono perfette per i climber che, per raggiungere la propria parete, debbano affrontare sentieri sassosi. Nascono dall’esigenza di disporre di calzature leggere ma al contempo in grado di assicurare stabilità e protezione al piede su sentiero, elementi che non si ritrovano nelle scarpette da arrampicata. Non sono adatte a trekking prolungati e con carichi pesanti sulle spalle. A un primo sguardo, in termini di allacciatura e design, ricordano molto le scarpette da arrampicata. Ma “nascondono” una suola studiata per garantire un buon grip su sentiero e su roccia. Il battistrada presenta una zona in punta, nota come climbing zone, che funge da punto di appoggio del piede su roccia. Generalmente sono equipaggiate di membrana idrorepellente.
C’è chi in montagna cammina, chi arrampica…e chi corre! Il trail running, ovvero la corsa su strade sterrate e sentieri di montagna, è una attività ben diversa dalla classica corsa su asfalto. Si devono affrontare dislivelli, terreni disconnessi, avvallamenti. Il piede va incontro a sollecitazioni differenti e significative rispetto alla corsa su strada asfaltata. È per questo che sono nate le scarpe da trail running, che assicurano flessibilità, leggerezza nei movimenti e traspirabilità, per non appesantire il runner durante la corsa, ma anche protettiva nei confronti degli urti con il terreno. Sono infatti dotate di rinforzi a livello della punta per proteggere i piedi dall’incontro con rami o pietre o altri ostacoli. Sono scarpe caratterizzate da una elevata capacità ammortizzante, così da prevenire l’insorgere di vesciche, lesioni (cui è molto facile andare incontro se si prova a correre su strade sterrate con le classiche scarpe da corsa in città) e anche distorsioni. Tutte le scarpe da trail presentano dei tasselli sulla suola che garantiscono un ottimale attrito col terreno. Esistono sia modelli impermeabili che non.
Chiudiamo il nostro viaggio tra le calzature di montagna con i tanto demonizzati “sandali da trekking”. Il termine “sandali” trae a primo impatto in inganno, portando a immaginare un paio di ciabatte da montagna. Una sintesi estremamente limitante e scorretta. Leggeri e traspiranti, i sandali da escursionismo sono realizzati con design e materiali tali da garantirne l’utilizzo in sicurezza su sentieri di montagna. Assicurano infatti grip e ammortizzazione, esattamente come gli scarponi da montagna. Ci sono modelli aperti o chiusi in punta, modelli con rialzo posteriore per ammortizzare ancor meglio a livello di tallone, e modelli con protezioni laterali. Perfetti per escursioni estive brevi e su terreni non impervi, sono decisamente inadatti per la stagione invernale e per escursioni impegnative.
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