Ogni uscita in montagna, anche la più semplice delle escursioni, può riservare imprevisti. A causa di pericoli soggettivi, legati a un non idoneo stato psico-fisico o a errori tecnici, e pericoli oggettivi, derivanti da agenti esterni, quali le condizioni della montagna e il meteo, ci si può ritrovare in situazioni di emergenza per cui risulti necessario chiedere aiuto. In Italia è attivo il servizio di soccorso alpino, che assicura interventi in quota in qualunque circostanza emergenziale, dal malore all’incidente alpinistico in parete. Si tratta di un servizio gratuito per il cittadino? La risposta è più complessa del previsto.
Gli interventi di soccorso alpino sono gestiti in Italia dal Servizio Sanitario di Urgenza Emergenza Medica (SSUEM). In quanto servizio di emergenza sanitaria è garantito al cittadino in forma gratuita. Ma non sempre.
Il riferimento normativo del soccorso in montagna è rappresentato dal D.P.R 27/03/1992 (art. 11), che stabilisce gli oneri del trasporto di emergenza. Secondo tale articolo, “gli oneri delle prestazioni di trasporto e soccorso sono a carico del servizio sanitario nazionale solo se il trasporto è disposto dalla centrale operativa e comporta il ricovero del paziente. Detti oneri sono altresì a carico del servizio sanitario nazionale anche in mancanza di ricovero determinata da accertamenti effettuati al pronto soccorso.”
Da una prima lettura del testo si potrebbe giungere alla conclusione che il soccorso in quota sia sempre gratuito, sia in caso di ricovero che no. Alcune Regioni italiane, in particolare lungo l’arco alpino, hanno voluto porre dei limiti a tale gratuità. Una scelta legata non solo agli alti costi che ricadono sulla collettività – in particolare quando si tratti di interventi di elisoccorso -, ma anche alla volontà di promuovere una frequentazione più consapevole delle montagne.
Attualmente le Regioni in cui gli interventi di soccorso alpino non sono completamente gratuiti sono Veneto, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Abruzzo.
Valle d’Aosta. La D.g.r. n. 1054 del 4 agosto 2016 stabilisce che gli interventi in elisoccorso siano gratuiti solo in caso di ricovero del paziente in Pronto Soccorso o ospedale. In due casi le spese (120 €/minuto di volo) sono a carico parziale o totale dell’utente:
Piemonte. La D.g.r. n. 27-2363 del 2 novembre 2015, ha stabilito le seguenti tariffe per utilizzo dell’elisoccorso:
E le seguenti per gli interventi via terra:
Tariffe che si applicano come segue: per chiamate immotivate è prevista la copertura totale delle spese; per chiamate inappropriate causate da utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi o gradi di difficoltà non adeguati al livello di capacità, o dal mancato rispetto di indicazioni di percorso, divieti o limitazioni, è prevista la copertura delle spese fino a un massimo di 1.000 €. Resta gratuito il servizio cui segua un ricovero.
Lombardia. La D.g.r. n. X/4340 del 20 novembre 2015 stabilisce la gratuità del soccorso in quota in caso di ricovero, e criteri di compartecipazione in caso di soccorso cui non segua un ricovero. Nello specifico il tariffario definito è il seguente:
La quota massima esigibile è di 780 € per evento. È prevista una riduzione del 30% a favore dei residenti in Lombardia sui singoli costi orari e sulla quota massima esigibile. Si prevede invece un incremento del 30% in caso di comportamento imprudente.
Veneto. La D.g.r. 1411 del 06 settembre 2011, riconosce come gratuiti soltanto i soccorsi che comportino ricovero, nei casi di attività non a elevato rischio, come l’escursionismo o la mtb su percorsi facili. In caso di incidenti legati ad attività ad elevato rischio (alpinismo su roccia o ghiacciai, arrampicata, scialpinismo, speleologia, parapendio o deltaplano anche a motore, salti dal trampolino con sci o idrosci, sci acrobatico, rafting, mountain-bike in ambiente impervio, utilizzo a scopo ricreativo di veicoli a motore e fuoristrada in ambiente impervio), si applicano le seguenti tariffe:
In caso di intervento congiunto di squadre a terra ed elicottero, si applicano gli stessi importi fino a un massimo complessivo di 700 €.
Per chiamata immotivata o mancato ricovero:
Trentino-Alto Adige. La Provincia Autonoma di Trento, con la delibera n. 644 del 5 aprile 2012, non riconosce la gratuità del servizio di elisoccorso. In caso di ricovero in PS o ospedale è previsto un ticket di 36,15 € (eccetto che in caso di decesso). Per interventi in elisoccorso legati a valide motivazioni ma che non comportino ricovero, la tariffa fissa è pari a 750 €. In caso di chiamate totalmente inappropriate sotto il profilo sanitario (procurato allarme), è previsto il pagamento dell’intero costo dell’intervento: 98 € oppure 140 € per minuto di volo, a seconda dell’elicottero utilizzato.
La Provincia Autonoma di Bolzano con la delibera n. 1862 del 27 maggio 2002 ha invece introdotto una tariffa fissa di 100 € per intervento di elisoccorso, motivato, cui segua o meno un ricovero. Per chiamate immotivate le spese sono a carico dell’utente fino a un massimo di 1.000 €.
Abruzzo. La L.R. 27 dicembre 2016, n. 42 prevede, in caso di mancato ricovero o necessità di accertamenti presso un pronto soccorso, la compartecipazione alla spesa dell’intervento di soccorso in montagna (elisoccorso o squadre di terra) da parte dell’utente, aggravata qualora si ravvisi un comportamento imprudente (per i residenti in Abruzzo è previsto un 20% di sconto). La legge non risulta ancora in applicazione.
Dal momento che un imprevisto che determini la necessità di intervento del soccorso alpino può capitare a chiunque e ovunque, è meglio giocare d’anticipo. Prevenire è meglio che pagare, mettiamola così. Il consiglio migliore, accanto al ribadire la necessità di un approccio consapevole agli ambienti montani, è di sottoscrivere una polizza assicurativa contro gli infortuni in montagna, come quella cui dà accesso la tessera CAI (Club Alpino Italiano).
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