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5 vette da scoprire se siete amanti del mistero

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Gabriella Feronia

Il mondo della montagna si presenta per gli amanti del soprannaturale come un vero paradiso. Sono infatti innumerevoli le vette avvolte, oltre che dalle nubi, da antiche storie, leggende, tradizioni. Alcune più delle altre. Da un capo all’altro del mondo è possibile imbattersi in cime che, nel corso dei secoli, hanno alimentato curiosità e timori nell’essere umano. Su alcune di esse è vietato salire, altre rappresentano la meta perfetta per una vacanza in quota all’insegna del mistero.

5 idee per un trekking nel mistero

Di montagne misteriose, custodi di segreti da epoche remote, è pieno il mondo. Se ne ritrovano su tutti e 7 i continenti, Antartide compresa. Alcune cime sono considerate da secoli dimore degli dei, le cosiddette “vette sacre”. Altre si ritiene che celino, tra boschi e anfratti, la presenza di animali mitologici, come il Dahu o lo Yeti, o di creature leggendarie come fate, gnomi e folletti. Altre ancora sono ritenute testimonianze di attività aliena sul nostro Pianeta.

Immagine | Unsplash @Antoine Fabre – Gentechevainmontagna.it

Oggi vi presentiamo 5 possibili destinazioni perfette per gli amanti del mistero, dalle più facili da raggiungere, localizzate in territorio italiano o di poco al di fuori dei nostri confini, a località decisamente più remote ma assolutamente da vedere.

Monte Musinè – Piemonte

Il monte Musinè (in piemontese mont Musiné) si trova nella Alpi Graie. Con i suoi 1.150 metri svetta a poche decine di km in linea d’aria da Torino, eppure a causa della foschia è spesso invisibile dalla città. Ma non è certo questa la caratteristica che lo porta a entrare di ruolo nella lista delle montagne del mistero. Accanto a numerose leggende che narrano di sovrani, maghi e masche (streghe), la vetta è considerata sito di eventi paranormali e sede di una base aliena. Sono tanti i fenomeni insoliti, inspiegabili, testimoniati nel corso del tempo, rigagnoli caratterizzati da punti in cui l’acqua scorre al contrario, fuochi fatui e luci nel cielo. Tra gli avvistamenti più celebri si ricorda quello dell’8 dicembre 1978, quando due escursionisti in salita sulla vetta videro una luce intensa, e uno dei due, nell’avvicinarsi alla presunta fonte, scomparve. Dopo intense ricerche condotte col supporto di altri escursionisti, il ragazzo fu ritrovato in stato di shock e con un evidente segno di bruciatura su una gamba. Una volta ripresosi, raccontò di essersi avvicinato a una sorta di navicella da cui erano scesi degli strani esseri.

Monti Bucegi – Romania

La Romania è una vera fucina di misteri. Tra le località intrise di miti e leggende vi sono i Monti Bucegi (in rumeno Munţii Bucegi), un gruppo montuoso parte dei Carpazi, nel sud-est del Paese. Qui si trova una delle “Sette meraviglie della Romania”: una scultura antropomorfa, posizionata a una quota di 2.216 metri, nota come “Sfinge di montagna” o “Sfinge di Buşteni”. La formazione rocciosa, che nel suo aspetto ricorda le Sfingi dell’antico Egitto, è al centro non solo di leggende, che imputano la sua realizzazione a qualche antica civiltà (o agli alieni) ma anche di storie di complotti. Sapete invece a chi si deve la sua creazione?

Agli amanti del mistero la risposta suonerà amara: Madre Natura. In termini scientifici, si tratta di un megalito di 8 metri di altezza per 12 di ampiezza, scolpito dalla forza del vento. Un artista eccezionale, che è stato in grado di realizzarne occhi, naso e labbra. Dagli appassionati di occulto è ritenuta un centro energetico e capita spesso di trovare escursionisti raccolti in cerchio nel tentativo di catturarne l’energia emanata. Sul fronte complottista, si narra che nei pressi della Sfinge sia celata una miniera segreta di uranio sfruttata nella II Guerra Mondiale.

Pic de Bugarac

Sui Pirenei francesi, in Occitania, si trova una montagna del mistero particolarmente amata dagli occultusti: il Pic de Bugarac. Con i suoi 1.230 metri è la vetta più alta del Massiccio delle Corbières e si trova non lontano da un altro luogo misterioso, legato alle storie dei Templari e del Sacro Graal, Rennes-le-Château. È ritenuto essere un sito di potenti correnti energetiche, potenziale luogo in cui fu nascosto il Sacro Graal, base aliena, chi più ne ha più ne metta. Nel 2012 è divenuto oggetto di forte interesse in quanto riconosciuto dagli occultisti come uno dei luoghi della Terra in cui salvarsi dall’Apocalisse, prevista secondo il calendario Maya il 21 dicembre 2012. Per evitare l’arrivo in massa dei pellegrini la vetta è stata interdetta per alcuni giorni.

Uluru – Australia

Uluru o Ayers Rock è una formazione rocciosa molto suggestiva che si trova in Australia. Un enorme monolite di arenaria rossa che svetta nel Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta, sacro per il popolo Anangu. Immerso in chilometri e chilometri di deserto, nonostante la sua altezza non raggiunga i 400 metri, appare imponente. Interessante è che ciò che appare ai nostri occhi sia solo una piccola parte del monolite, che si estende per 7 km sottoterra. Alla sua roccia, di un colore rosso intenso e ricca di cavità, si lega il mito della Lucertola Rossa (Tatji) che si narra abitasse in tempi remoti nelle pianure che circondano Uluru.

Un giorno la Lucertola lanciò in aria un boomerang che andò a conficcarsi nell’arenaria e scomparve al suo interno. La povera Tatji iniziò una smaniosa ricerca, scavando qui e là i buchi che ancora oggi possiamo vedere (prodotti in realtà dall’erosione). Sono tante le leggende che il popolo Anangu conserva gelosamente, quella della Lucertola è tra le poche note al vasto pubblico. Dal 2019, nel rispetto delle loro tradizioni, è interdetta la scalata del monolite, che può in ogni caso essere raggiunto e ammirato. Affascinanti sono i giochi di luce che si generano sulla superficie del grande “masso”, dovuti alla presenza di feldspati che riflettono soprattutto la luce rossa.

Devils Tower – USA

Devils Tower, la “Torre del Diavolo”, si trova in Wyoming, nel nord degli Stati Uniti, ed è apparsa sul grande schermo nella pellicola di Steven Spielberg “Incontri ravvicinati del Terzo Tipo”. Una meta perfetta soprattutto per chi sia appassionato di misteri dell’Area 51. Alta 1.588 metri, la spettacolare torre rocciosa che si innalza sul Belle Fourche River, è stata riconosciuta come primo Monumento Nazionale USA nel 1906 per volontà del Presidente Theodore Roosevelt.

Immagine | Unsplash @Jeff Finley – Gentechevainmontagna.it

La sua storia geologica è già di per sé misteriosa: i geologi ancora non riescono a definire con certezza l’origine. Come riportato sul sito del NPS, gli esperti “concordano sul fatto che la Devils Tower iniziò come magma, o roccia fusa sepolta sotto la superficie terrestre” ma vi è disaccordo su quali siano stati “i processi mediante i quali il magma si è raffreddato per formare la Torre”.

Secondo la teoria più semplice si sarebbe originata come “un piccolo corpo intrusivo formato da magma che si è raffreddato sottoterra ed è stato successivamente esposto all’erosione”. L’erosione è anche alla base dell’aspetto caratteristico della roccia, che appare graffiata. La vetta è sacra per i Lakota, Cheyenne e Kiowa, che considerano sacrileghe le scalate compiute dai turisti. Da dove deriva il nome? Per i Nativi la torre è Mato Tipila (Torre dell’Orso, in inglese Bear Lodge). Nel 1875 il colonnello Richard Dodge riportò nei suoi scritti che fosse chiamata “Bad Gods’ Tower”, trasformata poi in Devils. Probabilmente alla base di tale affermazione vi fu un misunderstanding in fase di traduzione tra bear e bad.

Gabriella Feronia

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