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A breve la mostra ‘Il Monte Bianco: ricerca fotografica e scientifica’ in Valle d’Aosta

Sabato 29 luglio aprirà una fantastica mostra in alta quota in Valle d’Aosta dedicata al Monte Bianco, un’occasione unica per unire la passione per la montagna alla divulgazione scientifica e ambientale che la riguardano. Sarà visitabile in più stagioni, fino al 7 gennaio 2024, e proporrà una grande ricchezza di contenuti suddivisi in otto aree tematiche.

Sarà ospitata dalla meravigliosa location storica del Forte di Bard, e costituisce la quarta tappa di un progetto più grande dedicato ai ghiacciai intitolato L’Adieu des glaciers.

L’Adieu des glaciers: il progetto

Dal 2020 il Forte di Bard propone un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni in relazione alla questione climatica internazionale.

L’iniziativa si è tradotta in un approfondito lavoro di studio e ricerca attorno al Monte Rosa, al Monte Cervino, al Gran Paradiso e al Monte Bianco, sviluppata nell’arco di quattro anni e quattro rispettive mostre. Ogni iniziativa è stata dedicata alla realtà fisica e culturale connotativa della specifica regione alpina e la realizzazione è stata possibile grazie al supporto di numerosi enti ed istituzioni.
Tra due settimane, i risultati circa l’ultimo viaggio alla scoperta della storia e dello stato di salute dei ghiacciai italiani verranno curati ed esposti in una mostra di impronta divulgativo-scientifica interamente dedicata al Monte Bianco.

La mostra e le sue tematiche

L’evento sarà allestito all’interno del suggestivo Forte di Bard, in Valle d’Aosta, e prodotto dallo stesso. Fino al prossimo gennaio si potranno ammirare i contributi fotografici e di ricerca di 142 autori, organizzati in otto aree tematiche. La mostra è stata realizzata a cura di Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia e di Michele Freppaz, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.

Vista dall'alto di un antico forte fatto di pietra, strade serpentine e tetti squadrati, in cima ad una altura
Foto | @lovevda.it – gentechevainmontagna.it

Il materiale fotografico e il patrimonio di conoscenze conseguito dalle ricerche verranno presentati al grande pubblico attraverso un coinvolgente itinerario glaciologico e l’utilizzo di diverse forme di espressione artistica e scientifica.

Si chiamerà proprio “La ricerca scientifica” la prima sezione della mostra, che verrà impreziosita dall’esposizione di un plastico del Monte Bianco realizzato dal celebre P.L. Vescoz, pioniere delle scienze naturali, nella seconda metà dell’800.

Seguirà la sezione dei “Capolavori fotografici provenienti dalle Collezioni regionali della Regione Valle d’Aosta”, anch’essa con scatti e contributi che provengono dalla fine dell’800 in poi, fino ad arrivare all’area dedicata a “Forge e ghiacci” che racconta l’andirivieni di alpinisti nazionali e internazionali, guide alpine, e fotografi a Courmayeur nel Primo Novecento.

Fotografia in bianco e nero quasi seppia del Monte Bianco di qualche centinaia di anni fa
Foto | @fortedibard.it – gentechevainmontagna.it

Tra le altre aree tematiche se ne troverà anche una intitolata “L’Adieu: sguardi da monte a valle” – romantica quanto drammatica – raffigurante alcune aree recentemente deglaciate del Monte Bianco, e infine quella interamente fotografica dedicata alle “Ventidue variazioni sul Bianco”.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 o alle 19, tranne che d’agosto, quando sarà aperta anche di lunedì. Per maggiori informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al sito dell’ente organizzativo: l’Associazione Forte di Bard.

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