L’Anisakis rappresenta un problema non indifferente. Questo parassita, infatti, è in grado di colpire anche l’essere umano.
I pesci non sono esenti da parassiti. Anche loro, come tanti altri animali, possono essere colpiti da organismo di diverso tipo. Il problema, oltre che nella salute degli animali, consiste nel rischio di ingerirli per sbaglio. Tale evenienza può essere molto pericolosa. Le persone possono sperimentare sintomi di diverso tipo, che variano d’intensità e di frequenza.
Uno tra i parassiti più pericolosi prende il nome di Anisakis. Esso appartiene alla famiglia dei nematodi e vive nei pesci d’acqua salata. È visibile anche ad occhio nudo, dato che ha la forma di un verme biancastro, lungo diversi centimetri. Il problema risiede nella possibilità di sviluppare complicazioni che possono provocare conseguenze gravi.
L’Anisakis è un parassita molto pericoloso per l’uomo. Può attaccare molte specie di pesci, ma tra le più frequenti è possibile trovare il tonno, il merluzzo, il nasello e lo sgombro. In linea generale, colpisce il pesce azzurro. L’essere umano non è il suo ospite preferito. Nella maggior parte dei casi, infatti, le larve muoiono poco dopo essere venute a contatto con l’apparato digerente. A volte, però, soprattutto a causa di un’ingestione numerosa, le cose vanno diversamente.
L’Anisakis tende a penetrare all’interno della mucosa gastrica, dando vita a un processo infiammatorio vero e proprio. Con il passare del tempo, si può assistere all’insorgenza di ulcerazioni e granulomi. I sintomi sono soggettivi e variano da individuo a individuo. Generalmente, si può andare incontro a episodi di vomito, nausea, diarrea e dolori addominali. Può sopraggiungere anche la febbre.
Le persone possono contrarre questo parassita consumando pesce crudo. Per questo motivo, gli esperti raccomandano di andare a mangiare il sushi in luoghi poco sicuri. L’unico modo per eliminare il rischio è quello di abbattere il prodotto con la strumentazione adeguata oppure di cucinarlo molto bene. Anche una cottura breve e approssimativa può non avere l’effetto desiderato.
Dopo la diagnosi, il medico avrà a disposizione varie strategie. Potrà decidere di rimuovere il parassita tramite endoscopia o intervento chirurgico. In casi selezionati, potrebbe rivelarsi utile anche l’utilizzo di un antiparassitario specifico. Non è detto, però, che sia efficace nell’eliminazione del parassita.
Uno dei quadri più gravi si presenta con la manifestazione di reazioni immunologiche o di un’ostruzione intestinale. Una delle armi migliori risiede nella prevenzione. Con le giuste accortezze, non ci sarà alcun problema.
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