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Altro che Re Artù, la spada nella roccia si trova in Italia: dove andare a vederla e quale mistero nasconde

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Angela Guerra

Tutti conoscono la storia di Re Artù e della spada nella roccia, ma a quanto pare non è un esclusiva britannica: ecco dove vederla in Italia

Sin da piccoli in tanti sono rimasti affascinati dalla leggenda della spada nella roccia, ma a quanto pare non bisogna andare in Inghilterra per ammirarla, infatti, anche in Italia ce ne una: ecco cosa c’è da sapere e dove andare.

Sicuramente in tanti hanno sentito almeno una volta nella vita parlare di Re Artù, della spada nella roccia e delle imprese del noto cavaliere. La storia ha affascinato tutti per decenni, ma cosa dice la leggenda?

La leggenda narra che la spada era di proprietà di Galgàno Guidotti. L’uomo in questione è rappresentato dalla leggenda come un feroce cavaliere la cui data di nascita è attestata nel 1.148, l’uomo in seguito divenne cattolico.

La storia dell’uomo in questione è singolare, pare, infatti, che una parte di questa sia stata dissoluta e ricca di violenza. La vita i Guidotti cambiò radicalmente dopo essere caduto da cavallo.

L’accaduto cambiò per sempre la vita del cavaliere rendendolo completamente devoto alla religione, isolamento e preghiera. Guidotti, come simbolo del suo cambiamento, conficcò la sua spada in una roccia.

Pare che, l’uomo non dovette fare alcuno sforzo per liberarsi della spada, ma che quest’ultima si conficcò nella roccia senza fare la minima resistenza. La punta della spada sarebbe stata visibile al termine della roccia. Dal giorno in cui Guidotti conficcò l’arma nessuno sarebbe più riuscito ad estrarla.

Spada nella roccia: ecco dove vederla in Italia

Forse non tutti sanno che vi è la possibilità di ammirare un esemplare di spada nella roccia anche in Italia. Nello specifico presso la Cappella di San Galgano a Montesiepi (Siena).

La spada nella roccia si può ammirare anche in Italia (gentechevainmontagna.it)

In questa cappella, infatti, vi è un manufatto molto simile in cui vi è una spada conficcata nella roccia. Inoltre, vi sono state anche condotte delle analisi chimiche che hanno dimostrato l’autenticità del manufatto.

Il manufatto è stato anche analizzato dal chimico Luigi Gralaschelli che ha accertato il fatto che la spada non fosse un falso. Lo studioso, infatti, ha spiegato che lo stile è coerente con le armi di quei tempi. Inoltre, vi potrebbe essere anche la possibilità di etichettarla come arma caratteristica di fine XII secolo.

Per ora, però, non vi sono spiegazioni di tipo scientifico che spieghino come la spada sia stata conficcata nella pietra. Al momento dunque resta un vero e proprio mistero.

Angela Guerra

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