Ansel Adams è stato un fotografo e scrittore statunitense, celebre per i suoi importanti contributi al mondo dell’arte e della fotografia e per aver lasciato una serie di insegnamenti e considerazioni personali che ancora oggi vengono attenzionati da studenti di fot0grafia e amanti della disciplina di tutto il mondo. Ansel Adams si appassiona da subito alla natura e ai paesaggi di montagna e si lega in maniera indissolubile all’arte di comunicare e trasmettere le emozione che certi luoghi sanno suscitare in lui, con l’utilizzo della macchina fotografica, con cui produrrà scatti che riescono a cogliere ogni minima sfumatura e sfaccettatura di quello che vedono i suoi occhi.
“La fotografia è un linguaggio“
Il fotografo e scrittore nasce il 20 febbraio 1902 a San Francisco, California. Non vive un’infanzia facile, ma al contrario dolorosa e difficile, che determinerà il suo carattere e la sua profondità d’animo. Quando inizia ad avvicinare ad alcuni club in cui può sperimentare per la prima volta la fotografia, capisce subito che proprio grazie a quel mezzo può trasmettere ciò che tiene nella sua parte più intima e può comunicare con il pubblico in maniera esclusiva e completamente originale. “La fotografia è un linguaggio“, “il pieno utilizzo della fotografia, credo, deve avere un qualche tipo di progetto, che sia aziendale o sociale o solo una serie personale di fotografie per esprimere ciò che pensi – voglio dire, una ragione per farlo“, diceva Ansel Adams.
“C’è qualcosa di affascinante nell’intero allestimento fotografico, la macchina fotografica, gli obiettivi, l’attrezzatura”.
Adams, uno dei padri fondatori della fotografia paesaggistica, era convinto che ogni fotografia è il riflesso del proprio autore. Le sue fotografie in bianco e nero sono celebri in tutto il mondo e hanno permesso all’autore di ricevere premi prestigiosi e riconoscimenti importanti. La più alta onorificenza arriva nel 1980 quando l’allora Presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, lo premia con la medaglia presidenziale della libertà. Le sue foto vennero anche esposte al MoMa di New York. “La cosa che mi preoccupa più di ogni altra cosa è la debolezza, non c’è niente di peggio di un’immagine chiara e nitida di un concetto sfocato”.
Il fotografo fonda nel 1932 il gruppo f/64. Il nome indica la tecnica utilizzata per le foto paesaggistiche, ovvero l’apertura minima del diaframma che consente di allargare la profondità di campo, ridurre l’effetto sfumato dello sfondo e migliorare la nitidezza dei dettagli.
“Dobbiamo essere certi che, poiché i diritti e la dignità dell’individuo sono gli elementi più sacri della società, non permetteremo che la passione, la vendetta, l’odio e l’antagonismo razziale offuschino il principio della giustizia e della misericordia universali”, affermava il fotografo.
Adams muore nel 1984 negli Stati Uniti.