Aumenti in vista per l’Assegno Unico familiare: ecco come cambiano tutti gli importi in base al numero dei figli.
L’Assegno Unico Universale è senza ombra di dubbio la misura principe dedicata alle famiglie italiane con figli. Emanato per la prima volta dal governo Draghi nel 2022, l’AU è rivolto alle famiglie con figli fino a 21 anni e senza limiti di età, nel caso in cui i figli presentano una qualche disabilità.
L’importo dell’Assegno Unico è erogato in base all’ISEE e il suo pagamento avviene direttamente sull’IBAN presentato in corso di domanda. Il governo Meloni ha poi successivamente introdotto varie maggiorazioni, per quanto riguarda le famiglie con figli disabili e le famiglie numerose.
Assegno Unico, nuovo aumento in vista: ecco quando sarà accreditato
A partire dal prossimo anno, quindi dal 2025, sono previsti degli aumenti che riguardano l’Assegno Unico Universale. Proprio come tante altre misure e trattamenti assistenziali anche l’AU è soggetto alla rivalutazione annua. Questo vuol dire che, in base all’inflazione e al costo della vita che tale assegno può aumentare o diminuire.
Inoltre l’importo dell’AU varia a seconda, non solo dell’indicatore ISEE di ogni nucleo familiare, ma varia anche a seconda della composizione dello stesso nucleo familiare. In altre parole, il compenso cambia a seconda se in famiglia sono presenti 1,2 o 3 figli e se sono presenti membri con una qualche disabilità e con quale grado di disabilità.
Attualmente l’importo più basso dell’AU è di 175 ma, nel corso degli ultimi anni è arrivato a 200 euro, a causa dell’inflazione. Questo vuol dire che tale importo è stato rivalutato all’8,1% nel 2022 e al 5,4% nel 2023. Poiché l’inflazione è tornata a scendere, per il 2025 si prevede una rivalutazione ad un tasso dell’1,6%. Se dovesse essere tale la percentuale di rivalutazione, l’anno prossimo l’Assegno Unico per i figli aumenterà solo di pochi euro.
Prendendo in considerazione la rivalutazione dell’ 1,6 euro, per il 2025 l’importo massimo per l’AU per un solo figlio, passerebbe da 199,40 a 202,59 euro, con un aumento di soli 3 euro al mese per chi rientra nella soglia più bassa dell’Isee, che a sua volta passerebbe da 17.090,61 euro a 17.364 euro circa.
L’aumento corrisponderebbe a questi importi: da 299,10 a 303,88 euro per i figli di età inferiore a 1 anno o di età inferiore a 3 anni, nel caso di nuclei familiari con almeno 3 figli a carico. Per quanto riguarda l’importo minimo spettante, a chi rientra nella fascia Isee più alta, passerebbe dagli attuali 57 euro a 57,91 euro.
Infine, per quanto riguarda le maggiorazioni, invece, salirebbe da 91,90 euro a 93,37 euro quella spettante per i figli successivi al secondo, nel dettaglio da 34,10 a 34,64 euro quella riconosciuta per ogni figlio alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano.