Con queste informazioni, le famiglie possono prendere decisioni importanti per ottimizzare l’importo dell’Assegno Unico.
L’Assegno Unico è uno strumento di grande importanza per molte famiglie italiane, che fornisce un sostegno economico essenziale per i figli a carico. In questi primi mesi del nuovo anno ci sono importanti aggiornamenti che possono influenzare l’importo ricevuto da ogni singola famiglia.
Ogni famiglia deve essere ben informata su come massimizzare l’importo dell’Assegno Unico. Ci sono procedure specifiche e tempistiche da rispettare che possono fare la differenza nell’importo mensile percepito e che, purtroppo, molto spesso vengono ignorate dai cittadini che invece avrebbero diritto alla rimodulazione dell’importo.
Dal 1° aprile 2024, è possibile richiedere l’ISEE corrente per aggiornare la situazione patrimoniale e ottenere un aumento dell’Assegno Unico per i figli a carico. L’ISEE corrente è calcolato sui redditi e patrimoni dell’anno precedente, a differenza dell’ISEE ordinario che si basa su dati di due anni prima. Questo permette di riflettere meglio le attuali condizioni economiche del nucleo familiare.
ISEE corrente e Assegno Unico maggiorato: la procedure di richiesta è ancora più semplice
L’ISEE corrente può essere richiesto solo in caso di peggioramento delle condizioni economiche. Di solito, infatti, l’ISEE corrente risulta generalmente più basso rispetto all’ISEE ordinario, portando così a un aumento dell’importo dell’Assegno Unico. Questo incremento è retroattivo per le mensilità precedenti se l’ISEE corrente è rilasciato entro il 31 maggio.
La richiesta dell’ISEE corrente non può essere fatta in qualsiasi momento: i cittadini hanno dovuto attendere diversi mesi e solo dal 1 aprile 2024 è possibile richiedere e utilizzare l’ISEE corrente per ottenere l’aumento dell’Assegno Unico.
È importante sottolineare che, per poter richiedere l’ISEE corrente, deve essere già stata rilasciata l’attestazione ordinaria. Inoltre, per l’aggiornamento dei redditi, è necessario che si sia verificata una variazione significativa della situazione lavorativa o reddituale del nucleo familiare, come una riduzione superiore al 25% rispetto all’ISEE ordinario.
Una volta presentato l’ISEE corrente, l’INPS ricalcolerà l’Assegno Unico. A questo proposito, c’è un dettaglio importante a cui fare attenzione: se l’ISEE corrente è presentato entro il 30 giugno, l’assegno unico verrà ricalcolato dal 1° marzo, con conguagli per i mesi precedenti. Se l’ISEE corrente viene invece presentato dal 1° luglio, il ricalcolo sarà valido solo per le mensilità successive, senza arretrati per i mesi precedenti.
L’Assegno Unico aumenta anche con la nascita di nuovi figli. Per i figli successivi al secondo, si applicano maggiorazioni variabili in base all’ISEE. Ad esempio, per un terzo figlio, l’importo aumenta significativamente. Inoltre, nel primo anno di vita del figlio, l’Assegno Unico include una maggiorazione del 50%, applicabile fino ai 3 anni per nuclei con almeno 3 figli.
Infine, se entrambi i genitori lavorano, l’Assegno Unico subisce un ulteriore aumento. La normativa prevede una maggiorazione sull’assegno per ogni figlio se entrambi i genitori hanno un reddito, con importi che variano a seconda dell’ISEE del nucleo familiare.