Bonus mamme, ecco cosa c’è da sapere sul conguaglio previsto in busta paga per chi lavora: tutte le ultime novità.
Con la fine del mese di febbraio si torna a parlare del bonus mamme lavoratrici, pensato per tutte (o quasi) le donne che lavorano e che hanno tre figli o, in via eccezionale, due. Si tratta di un’agevolazione che riguarda la possibilità di non avere parte delle trattenute in busta paga, ottenendo di contro più soldi e godendo così di uno stipendio più alto ogni mese.
Un’agevolazione sicuramente importante e in grado di agevolare chi, avendo più figli, si trova spesso in difficoltà per le tante spese da affrontare. È prevista però una novità importante relativa al conguaglio in busta paga che scatta in questo mese. La busta paga, infatti, sarà più pesante perché, oltre al mese corrente, ci saranno anche gli arretrati di gennaio. Ma vediamo insieme come funziona.
Come già accennato, il bonus mamme è caratterizzato dall’esonero della contribuzione previdenziale che è di circa il 9,19%. Il tutto per un importo che nel corso di un anno non può superare i 3000 euro e che viene ripartito su base mensile. Ciò significa che sulla busta paga può esserci un aumento di circa 30 euro ma che può essere più alto e arrivare anche a 250 euro. Tutto dipende dallo stipendio mensile e da tutta una serie di calcoli che vengono fatti ad personam.
Per quanto riguarda le mamme che possono usufruirne, il bonus è rivolto a tutte le mamme lavoratrici con tre o più figli e che lavorano a tempo indeterminato nel pubblico e nel privato. Solo per quest’anno, in via sperimentale, saranno ammesse anche le mamme con due figli di cui uno minore di dieci anni. Ogni bonus viene, ovviamente, a decadere quando i figli diventano maggiorenni. Si tratta sicuramente di un’agevolazione importante introdotta proprio per andare incontro alle donne che si trovano a dividersi tra lavoro e figli.
Per la richiesta, questa si può effettuare presso il proprio datore di lavoro (dichiarando di volerne usufruire) o tramite una funzionalità introdotta sul sito dell’Inps. In entrambi i casi si dovranno rilasciare i dati personali e il numero di figli a carico con relativi codici fiscali. Ricordiamo che al momento, dal bonus per mamme lavoratici sono state escluse le colf. Al momento non si sa se la regola è definitiva o se si sta pensando a una formula nuova per farle rientrare nel bonus. Infine, come accennavamo prima, per quanto riguarda la mancata entrata di gennaio, dovuta a un problema di circolari dell’Inps, questa sarà recuperata entrando quindi a far parte regolarmente del bonus previsto.
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