Se ami l’aria aperta e il trekking ci sono delle buone notizie. Arriva il nuovo bonus montagna. Ecco come funzionano gli incentivi
A seguito dell’ultimo Consiglio dei Ministri è stato approvato il Ddl montagna. Si tratta di un provvedimento che da il via libera ad alcuni bonus fiscali.
Il nuovo bonus montagna è stato infatti pensato per coloro che decidono di effettuare un investimento nelle zone montane. Ora il provvedimento dovrà passare al vaglio del Parlamento prima di poter diventare legge. Ma vediamo come funziona e chi potrà usufruirne.
Uno degli obiettivi del governo è quello di incentivare la crescita socio-economica delle zone montane del nostro Paese. L’intento è infatti quello di evitare lo spopolamento dei comuni disabitati e incentivare un flusso continuo di abitanti nelle stesse zone. Ma non solo, perché si cerca anche di non far venire meno la manutenzione delle aree verdi del territorio montano, sempre più esposto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico di cui soffre il nostro Paese. Ma vediamo cosa stabilisce il testo del Ddl e come funziona il nuovo bonus montagna.
Tra le varie misure intraprese dal governo vi è un bonus che prevede degli incentivi per l’avvio di piccole e medie imprese. Questi possono essere usufruiti da aspiranti imprenditori, per un limite di età di 40 anni. Sarà infatti possibile accedere ad un credito di imposta che è possibile utilizzare per il periodo in cui viene avviata l’attività e anche per i due anni successivi.
Il credito d’imposta sarà la differenza tra l’imposta calcolata con le aliquote ordinarie al reddito dell’attività e l’imposta sullo stesso reddito con l’aliquota al 15%. Verranno messi a disposizione 16 milioni di euro sotto forma di credito di imposta relativi agli interessi passivi che possono essere utilizzati nella dichiarazione dei redditi.
Un altro obiettivo del governo sembra essere quello di eliminare i terreni abbandonati. Questi verranno infatti censiti, come anche le proprietà frammentate. Il recupero verrà effettuato direttamente dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali. Questi potranno poi affidare i lavori di manutenzione del territorio sia ai cittadini del luogo interessato, che alle associazioni o ai consorzi.
Sono previsti inoltre contributi fiscali per gli imprenditori agricoli che decideranno di effettuare degli investimenti utili ad aumentare la sostenibilità ambientale. Il credito di imposta, dal 2024 al 2026, sarà del 10% rispetto agli investimenti messi in campo. Il limite sarà di 4 milioni di euro l’anno.
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