Tutto quello che bisogna sapere sulla busta paga, 5 misure per potenziarla e guadagnare di più. Le informazioni da non perdere.
Sappiamo molto bene tutti quanti che gli stipendi in Italia sono molto bassi, soprattutto se paragonati a quelli degli altri Paesi europei simili al nostro. Pertanto, appena si presentano delle occasioni per guadagnare anche soltanto un po’ di più è bene approfittarne. A questo riguardo, qui vi segnaliamo 5 misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 che possono aumentare la vostra busta paga, se siete lavoratori dipendenti.
Si tratta di misure che, ovviamente, non si applicano a tutti ma ad alcune categorie di contribuenti e ad alcune condizioni. Queste misure prevedono sostanzialmente degli sgravi fiscali su tasse e contributi, che dunque finiscono con l’aumentare l’importo dello stipendio che si riceve con la busta paga.
Scopriamo quali sono queste 5 misure che possono far crescere la busta paga, in cosa consistono, a chi spettano e come si applicano. Ecco quello che dovete sapere.
Busta paga, le 5 misure per potenziarla, quanto si guadagna
La busta paga è il documento che il datore di lavoro consegna al lavoratore dipendente e che contiene in dettaglio tutte le informazioni relative agli elementi della retribuzione lorda e netta, con l’indicazione dei contributi e delle imposte che il datore di lavoro applica sulla retribuzione lorda e poi versa in qualità di sostituto d’imposta. Se le imposte e i contributi a carico del lavoratore si riducono, questi riceverà uno stipendio netto più elevato in busta paga.
È il caso, ad esempio del taglio del cuneo fiscale, una misura che era stata già introdotta dal governo nel 2023 e che è stata prorogata anche quest’anno. Il taglio del cuneo fiscale prevede una riduzione dell’aliquota contributiva a carico del lavoratore pari al 7% su uno stipendio lordo mensile (imponibile previdenziale) fino a 1.923 euro e al 6% per uno stipendio lordo fino a 2.692 euro. Il guadagno complessivo potrà essere di circa 1.000 euro all’anno.
Una misura simile è il Bonus mamme lavoratrici che anche in questo caso prevede un esonero al 100% sull’aliquota contributiva del 9,19% a carico della lavoratrice dipendente con almeno due figli. Il Bonus spetta alle donne che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e due o più figli, fino ai 10 anni di età del secondo figlio e ai 18 anni del terzo. Con l’esonero dall’aliquota contributiva si potranno ricevere in busta paga fino a 3.000 euro all’anno, suddivisi su base mensile. Questa misura si applica solo per il 2024 alle lavoratrici con due figli, mentre per quelle con tre o più figli si estende fino al 2026.
La terza misura di cui si è parlato molto nell’ultimo anno è la riduzione delle aliquote Irpef, che passano da 4 a 3, con conseguente sgravio fiscale per quei contribuenti a cui si applicava l’aliquota più elevata. La riforma, contenuta nella Legge di Bilancio, ha eliminato la seconda aliquota al 25%, che si applicava allo scaglione di reddito da 15.000,01 euro a 28.000 euro. Dunque, sono stati uniti i primi due scaglioni di reddito, fino a 15.000 euro e da 15.000,01 a 28.000 euro, ai quali si applica la prima aliquota quella al 23%. Chi ha uno stipendio sopra i 15mila euro riceverà così una busta paga più ricca perché sarà soggetto a una tassazione inferiore.
Altre misure
L’altra misura che aumenta la busta paga è la detassazione dei premi di produttività, con la riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva applicabile a questi premi, che passa dal 10% al 5%. Aliquota che si applica su una cifra massima di 3.000 euro in premi di produttività.
Infine, la quinta misura che può far crescere la vostra busta paga è un’altra forma di detassazione, riguardo ai fringe benefit, che includono anche le spese per l’affitto della prima casa, le somme erogate per il pagamento delle bollette e gli interessi del mutuo. Nel 2024 sono state riviste le soglie della detassazione: fino a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.