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Cani in montagna, scatta il divieto: animalisti in guerra, ecco dove hanno vietato il loro ingresso

Per i cani in montagna è scattato un divieto che ne impedisce l’accesso. Ecco dove sta accadendo tutto ciò.

Ormai i cani possono entrare praticamente ovunque, seppure rispettando qualche regola. Tuttavia, in alcuni bivacchi di montagna ne è vietato l’accesso. Si tratta di una situazione decisamente anacronistica chi ha, inevitabilmente, provocato la reazione degli animalisti e non solo.

Secondo quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano e dal regolamento della polizia veterinaria, i cani possono accedere praticamente ovunque. I nostri amici a quattro zampe possono essere portati nelle vie e negli altri luoghi aperti al pubblico, purché siano tenuti al guinzaglio e il proprietario sia provvisto di museruola.

Inoltre, i cani possono accedere anche nei locali pubblici o nei mezzi di trasporto e anche in questo caso è necessario che l’animale sia al guinzaglio e con museruola. In sostanza, ad oggi, nessun commerciante può vietare l’ingresso ad un cane.

Attualmente molti supermercati hanno deciso di consentire l’accesso ai cani dedicando a loro dei carrelli specifici, che permettono al padrone di fare la spesa senza dover lasciare Fido a casa.

Eppure in alcuni bivacchi di montagna non è possibile portare i cani.

Portare cani in montagna: ecco dove c’è il divieto

Nei bivacchi di montagna di proprietà del Club alpinisti italiani e della Società alpinisti tridentini è disposto il divieto di ingresso agli animali e, dunque, anche ai cani. Si tratta di una regola di molti anni fa, che non è mai stata aggiornata.

Per questo motivo l’Enpa ha chiesto di aggiornare il regolamento per consentire l’accesso ai cani. In particolare, il divieto riguarda i bivacchi posizionati oltre 2000 metri di altitudine. Il motivo è legato al fatto che spesso queste strutture sono di piccole dimensioni, non sorvegliate, ma aperte a tutti gli escursionisti.

divieto cani in montagna
Cani in montagna, c’è il divieto – Gentechevainmontagna.it

Si tratta di veri e propri rifugi dove è possibile trovare un ambiente confortevole per ripararsi da condizioni meteorologiche avverse. Per gli escursionisti questi luoghi sono dei veri e propri punti di riferimento, dove possono trovare ristoro durante la notte.

All’interno di questi luoghi vige una regola non scritta del rispetto reciproco, che prevede anche di conservare l’ambiente pulito così come lo si è trovato al proprio arrivo. L’Enpa ha ufficialmente chiesto di modificare il regolamento che impedisce l’accesso dei cani a queste strutture.

Dopotutto, si tratta di un regolamento vecchio e obsoleto, che impedisce ad alcuni cittadini di vivere un’escursione con i loro amici a quattro zampe.

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, dal 2015 al 2022, il numero di famiglie che hanno un animale domestico è raddoppiato. Per questo motivo, è necessario rendere accoglienti le strutture non solo ai clienti ma anche ai loro amici a quattro zampe. In questo modo, si riesce ad andare incontro alle esigenze dei clienti e, allo stesso tempo, a contrastare il fenomeno dell’abbandono.

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