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Chi ha l’auto diesel può ricevere 1.100 euro di risarcimento per lo scandalo Dieselgate, pochissimi lo sanno

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Alessandro Artuso

Avere proprio quella auto diesel è sinonimo di un rimborso di oltre mille euro. Controllate subito, non c’è tempo da perdere: grazie al Dieselgate si potrebbe guadagnare. 

La questione dell’autovettura diesel è stata già ampiamente discussa da mesi, ora però spunta un nuovo dettaglio che riguarda il Dieselgate. La vicenda è entrata nel vivo, adesso è il momento dei risarcimenti.

Lo scandalo Dieselgate e la novità che arriva in Italia- (Foto: ANSA)- (Gentechevainmontagna.it)

Tutto è stato raggiunto dopo un accordo non semplice, almeno per quanto inizialmente prospettato. Ci sono però dei requisiti da rispettare altrimenti il rischio è quello di non ottenere 1.100 euro che potrebbero essere utili per rimediare alla “truffa”.

La verità dietro il caso Dieselgate: le novità sui rimborsi

Proprio il gruppo Volkswagen ha deciso di destinare oltre 50 milioni di euro ai partecipanti della class action, messa in piedi da Altroconsumo. La casa automobilistica tedesca avrebbe infatti raggiunto una intesa per decretare la parola fine, almeno in Italia. E proprio l’accordo punta a formulare indennizzi per circa 60mila proprietari di veicoli Audi, Seat, Skoda e Volkswagen fra il 2009 e il 2015.

Anche la Volkswagen è una delle case automobilistiche coinvolte nel Dieselgate – foto ANSA

Si tratta nello specifico di quelli con motori turbodiesel EA189 a causa dello scandalo riguardante le emissioni. Ora l’accordo è arrivato e non resta che controllare questi aspetti. Ma cosa è previsto? Esiste un risarcimento da 1.100 euro per ogni veicolo acquistato e tenuto fino al 26 settembre 2015, giorno prima dello scandalo scoppiato in tutto il mondo.

Per le auto vendute in precedenza, invece, il risarcimento è pari a 550 euro, per i veicoli comprati in comproprietà è prevista un’aggiunta di 300 euro per ogni “co-proprietario aggiuntivo“. Con questo accordo si è infatti conclusa la battaglia legale iniziata nel 2015: non ci sarà alcun ricorso in appello dinanzi alla Corte di Cassazione.

La decisione fa la spola a quella della Corte di Appello di Venezia che, però, aveva modificato una scelta presa dal Tribunale di Venezia. Nel 2021, infatti, il colosso automobilistico era stato condannato al pagamento di una cifra che sfiora i 200 milioni di euro.

Per aderire al risarcimento, da dicembre 2024, Altroconsumo ha scelto di creare un’apposita piattaforma online. Così facendo, di conseguenza, si potranno iniziare le procedure per ottenere il risarcimento. Ma non finisce qui perché Altroconsumo ha ribadito di fornire tutte le indicazioni per garantire il diritto dei consumatori, specialmente i dettagli su modalità e tempistiche dei pagamenti.

Alessandro Artuso

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