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Congedo parentale, dall’80% al 60%: cosa cambia con la nuova legge di bilancio

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Maria Grazia Verderame

Dalla nuova Legge di bilancio cambia anche il congedo parentale, che va dall’80% al 60%. Cosa cambia ora per i genitori. 

Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro da parte dei genitori, che si aggiunge a quello obbligatorio che per le mamme è di 5 mesi e per i papà è di 10 giorni. E’ spesso chiesto dai lavoratori e lavoratrici per prendersi cura del proprio figlio nei suoi primi anni di vita e rispetto a quello obbligatorio non è retribuito al 100%, essendo un congedo facoltativo.

Il Governo fa scendere la percentuale dell’indennità del congedo parentale- (Gentechevainmontagna.it)

Con la legge di bilancio 2024 sono stati introdotti dei cambiamenti per quanto riguarda la retribuzione nei congedi parentali, che prima erano fino al 30%. L’obiettivo era quello di incoraggiare i genitori, soprattutto i papà, a fruire maggiormente dei congedi facoltativi, che spesso erano poco richiesti proprio perché la retribuzione era piuttosto bassa. Poi però è stato proposto un altro cambiamento, che fa scendere la percentuale al 60%.

Congedo parentale: novità dalla Legge di bilancio 2024

La legge di bilancio ha introdotto un cambiamento nei congedi parentali, ovvero quei periodi di astensione facoltativa che chiedono i genitori con figli fino ai 12 anni di età. Questa astensione è importante per assicurare ai papà e le mamme la cura dei loro bambini. Fino al 2024 la retribuzione per i genitori che si assentavano dal lavoro era del 30% per un massimo di nove mesi, a cui se ne aggiungono altri due che non sono retribuiti, tranne che in alcuni casi.

Come cambia il congedo parentale nel 2025: percentuale ridotta- (Gentechevainmontagna.it)

La legge di bilancio del 2024 ha alzato l’indennità fino all’80% e la legge di stabilità ha ridotto al 60% la seconda mensilità. Ciò significa che nel 2024 i genitori hanno a disposizione due mesi di congedo parentale all’80%, mentre l’anno prossimo sarà un mese all’80%, l’altro mese al 60% e i restanti al 30%. Con la modifica della normativa non si aggiunge un altro mese di congedo parentale indennizzato, ma c’è un’elevazione dell’indennità.

Il numero di mesi del congedo resta sempre lo stesso. Sono dieci mesi, che diventano 11 per i papà che scelgono di usare lo strumento per un periodo di oltre 3 mesi. Per avere il congedo all’80% bisogna avere dei requisiti: la maggiorazione viene riconosciuta se viene usato entro i primi sei mesi di vita del bambino (o sei mesi dall’adozione). Un altro requisito è quello di usare interamente il congedo obbligatorio. La maggiorazione però si applica solo ai primi 3 mesi di congedo per ciascun genitore, che sono quelli non trasferibili all’altro.

La maggiorazione riguarda un solo mese per entrambi i genitori e possono decidere se far ripartire il beneficio. Ad esempio possono scegliere se usare un mese a testa all’80% oppure se destinarlo solo al papà o la mamma.

Le regole sui congedi a ore restano invariati e i genitori possono chiederli nello stesso giorno. Ad esempio: un mese è indennizzato all’80% entro i sei anni di vita o di adozione (o affidamento). Un altro mese è all’80% nel 2024, ma nel 2025 scende al 60% con le stesse regole. Gli altri 7 mesi sono indennizzati al 30% a prescindere dal reddito e gli altri 2 mesi rimanenti non sono indennizzati.

Maria Grazia Verderame

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