Piccole, accoglienti e magiche: le starlight rooms sono l’idea perfetta per passare una notte romantica sotto le stelle. Ecco come trovarle
Immaginate di poter passare la notte al calduccio in una piccola casetta dalle pareti di vetro e ammirare intorno a voi le montagne che vi circondano: l’alba e il tramonto avranno tutto un altro sapore viste da lì, ma soprattutto le stelle saranno le compagne silenzione che illumineranno la vostra nottata romantica.
Basta immaginare. Sappi che queste piccole casette in vetro in alta montagna esistono davvero e si chiamano starlight room, e sono una meta ambitissima dalle coppie.
Dalle soluzioni più tech a quelle più semplici, le starlight rooms sono pronte a regalarvi emozioni indimenticabili.
Queste piccole suite in legno si trovano a 2300 metri d’altezza, sul Passo Falzarego, ad appena 15 km da Cortina. Ed è proprio qui che sono nate. Infatti, si tratta di un modo ingegnoso per poter pernottare ad alta quota godendosi un’esperienza inusuale ma caratteristica, a pieno contatto con l’ambiente di montagna.
Naturalmente è un tipo di turismo di lusso, poiché i prezzi non sono decisamente economici: una notte qui dentro costa 700 euro… ma queste casette hanno avuto successo ugualmente.
L’inventore di queste magiche scatoline di vetro e legno è Raniero Capigotto, nonché proprietario del Rifugio Col Gallina, poco sotto a queste casette sul versante della montagna:
“L’idea mi è venuta nel 2017. Sono sceso da due amici artigiani di Cortina, gli ho portato una di quelle reti da letto da una piazza e mezza, con lo schienale regolabile, una stufetta da camper, dei vetri e li ho sfidati: “Riuscite a costruire qualcosa tipo un acquario?”. Detto, fatto e ne è uscita una casetta da 3 metri per 1.5. A quel punto abbiamo usato due guard rail abbandonati come sci e l’abbiamo trascinata fino a 2300 metri, aggiungendogli poi due batterie per la luce e la musica. L’esperimento a quel punto era pronto e ci siamo detti: “Vediamo se alla gente piace”. È stato un successo”
Sì, lo è stato davvero. E le prenotazioni sono volate alle stelle, tanto da indurlo a realizzarne altre e renderle addirittura accessibili ai disabili:
“Chi è in carrozzina vede sempre il mondo dal basso, io invece voglio portarlo lassù per farglielo vedere dall’alto”
Questa variante della casetta è stata costruita nel 2021 e con un telecomando può ruotare su sé stessa di 360 gradi in otto minuti.
Il servizio comprende per tutte le casette: trasporto, cena, pernottamento e colazione al Rifugio.
I permessi di queste casette sono scaduti un anno e mezzo fa, e il mancato rinnovo potrebbe essere un duro colpo per Capigotto:
“Per fortuna Zaia (presidente della Regione Veneto) ha capito il senso di questo nuovo tipo di turismo ecologico Made in Veneto e così la Regione ha proposto di modificare la legge che impedisce nuove edificazioni sopra il 1.600 metri con deroghe soltanto per malghe, rifugi e bivacchi alpini. Tra invidiosi e ambientalisti sono scoppiate mille polemiche. Io vorrei solo che si capisse che queste Starlight Rooms sono costruite nel rispetto dei principi ecosostenibili e si possono mettere e togliere dove si vuole, senza intaccare la natura. Sarebbe un peccato che un’idea veneta si realizzasse altrove…».
Il destino di queste casette si stabilirà il 20 febbraio, quando il Consiglio regionale si riunirà per capire se, effettivamente, le stanze panoramiche possono rimanere dove sono o vanno eliminate per sempre.
In tutta la regione ci sono 86 starlight rooms: 56 in provincia di Belluno, 18 a Vicenza, 9 a Verona, 3 a Treviso. A dare forza al no dell’opposizione non ci sarebbe solo il fattore impatto visivo, ovvero andare a rovinare una zona pura e incontaminata come quella di alta montagna, ma tutti i lavori necessari per poter realizzare in toto una starlight room: scavi, allacciamenti alle reti fognarie e strade di accesso.
La maggioranza è spaccata in due parti contrapposte, una che sostiene l’importanza di queste nuove soluzioni turistiche a basso impatto ambientale, adatte per vivere la montagna in modo più autentico, l’altra ritiene che la montagna vada preservata e che, a loro modo, le starlight room avrebbero in ogni caso un impatto negativo a livello ambientale.
Non ci resta che scoprire il 20 febbraio che fine faranno queste piccole scatoline in vetro sulle Dolomiti, e se avremo anche noi la possibilità di vivere una nottata speciale sotto le stelle a 2000 metri.
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