Dove si trovano gli yak e se sono pericolosi, informazioni dettagliate e tutto ciò che devi sapere su questi mammiferi in modo chiaro e completo
Il yak, noto anche come Bos grunniensis, è un mammifero bovino di grande taglia che ha le sue origini nel Tibet e nelle catene montane circostanti. Questo robusto bovino, che sembra un toro, può raggiungere un’altezza vicina ai 2 metri nei maschi e può pesare fino a 700 chilogrammi. Oggi, il yak è stato addomesticato e si possono trovare allevamenti specializzati.
Questi animali vengono usati come bestie da soma, ma anche per produrre latte e carne, soprattutto nei villaggi pastorali dell’Himalaya. Grazie al loro fitto e lungo manto, si realizza una lana molto calda che viene utilizzata dalle comunità locali. Attualmente, gli allevamenti di yak sono presenti anche in Europa e in Italia.
Yak: che tipi di animali sono e dove si trovano
Questo animale si trova allo stato selvatico esclusivamente in Tibet, pur essendo attualmente allevato in tutta l’Asia e famoso anche in Occidente. Secondo la terminologia locale, lo yak maschio è chiamato come ‘Drong’ mentre la femmina viene definita ‘Dri’ o ‘nak’.
Caratteristiche fisiche
Parlando della sua caratteristica fisica, il Bos grunniensis, come è scientificamente chiamato, è un animale di dimensioni impressionanti; specialmente il maschio, che può raggiungere un’altezza di due metri alla spalla. Essi sono riconosciuti per la loro spessa pelliccia scura e il paio di lunghe corna esposte all’insù.
Il corpo della femmina è generalmente più piccolo, un tratto comune nel regno animale. Le bovine tibetane sono notevolmente più piccole dei loro omologhi maschi, pesando in media 350 chili rispetto ai 700 chili dei maschi.
Di solito, le femmine e i maschi di yak vivono separatamente, eccetto durante il periodo riproduttivo. Dopo la nascita dei piccoli, le madri yak possono mostrare un comportamento molto protettivo, diventando aggressive nelle prime settimane.
Dove vivono e cosa mangiano
Lo yak, una tipica bestia da soma, risiede negli altipiani tibetani, raggiungendo altitudini di 6.000 metri. Ama le temperature gelide, non teme il freddo né i terreni steppici. Talvolta, li si può trovare in branchi che variano da 20 a 200 esemplari, e passano le giornate intere al pascolo in un modo simile alle mucche. Nella natura, la loro aspettativa di vita è di circa 25 anni.
In termini di dieta, lo yak si alimenta principalmente di erbe e piante erbacee, e occasionalmente di muschi e licheni.
L’habitat naturale dello yak selvatico è esclusivamente il Tibet, tuttavia, in passato, la loro presenza era segnalata anche in Kazakistan, Mongolia e Russia meridionale. L’yak domestico, d’altro canto, è un animale allevato che si può trovare in regioni montuose situate in Cina, Mongolia e Nepal e tutte parte del continente asiatico.
Da yak selvaggio ad allevamento: cosa e quanto produce
Il bue tibetano, noto anche come “yak”, ha avuto un’evoluzione notevole, passando da un esemplare selvaggio ad uno prevalentemente domestico. Pur essendo infatti un animale caratterizzato da un comportamento aggressivo in ambiente selvatico, in cattività dimostra una natura calma e tranquilla. L’animale passa gran parte del suo tempo consumando erba e, di conseguenza, ha un ruolo importante nel mantenimento dei villaggi tibetani economicamente più svantaggiati.
Tra i nomadi tibetani e lo yak si è stabilita una sintonia quasi perfetta. Gli sherpa, famosi per guidare escursioni trekking e condurre i turisti sul “tetto del mondo” in Nepal, considerano imprescindibile la presenza di questo bue e lo riconoscono come un animale sacro.
Il ruolo del yak non si limita al campo spirituale. Trova impiego come mezzo di trasporto e bestia da soma, fornisce latte e carne nutriente, rendendolo un fulcro della vita quotidiana per le comunità impoverite dell’altopiano asiatico.
Tuttavia, lo yak é frequentemente soggetto a bracconaggio da parte dei cinesi, nonostante sia un animale protetto e fondamentale per la sopravvivenza del popolo tibetano.
Allevamento di yak: perché può esser una buona idea
Questi “bovini tibetani”, come sono noti tra i locali dell’Himalaya, sono una preziosa fonte di lana calda e di alta qualità. Nel Tibet industrializzato dalla Cina, è ancora comune vedere le donne curare questi maestosi animali nei pressi delle loro abitazioni, utilizzandoli sia per il loro latte che per la lana.
Gli yak, utilizzati sia per la loro carne che per il latte e la lana, sono allevati principalmente in Mongolia, Cina e negli altipiani del Tibet in Asia. Di recente, anche in Europa si possono trovare allevamenti di yak, precisamente in Germania, Svezia, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Italia, grazie alla loro capacità di adattamento ai climi freddi come quelli degli Appennini o del Trentino Alto Adige, dove è situato l’allevamento di Reinhold Messner. Questa curiosa destinazione è diventata famosa tra i turisti, interessati a conoscere anche la gestione di questi animali.
Produzione di latte
Una femmina di yak può produrre oltre 300 litri di latte all’anno. Questo latte è fondamentale nella dieta delle comunità asiatiche, dove viene anche lavorato per produrre formaggi. La produzione di formaggio di yak è una pratica tipica di alcuni villaggi di montagna, la cui produzione è scarsa e rimane un’attività artigianale. Il latte e il formaggio di yak hanno un elevato valore nutritivo.
Il latte prodotto dalla femmina di yak è particolarmente ricco di proteine (4-6%) e altamente calorico (6-10%) – attributi che lo rendono essenziale per l’alimentazione nei paesi freddi dell’Asia. Con il latte si producono il burro, consumato nelle steppe dell’altopiano tibetano, e vari formaggi, conosciuti come öröm, eezgii, byaslag, tarag e aarul, diffusi in Tibet e Mongolia. Questi prodotti sono molto calorici e ricchi di proteine, ideali per affrontare le rigide condizioni climatiche di tali regioni.
Produzione di carne
La carne del yak, nota per il suo sapore e la sua salubrità dovuta all’assenza di colesterolo, è un cibo tipicamente consumato nelle regioni meno abbienti dell’Himalaya. Tuttavia, sta gradualmente trovando il suo posto nelle cucine europee grazie alle sue proprietà altamente nutrienti.
Per questo motivo, l’allevamento di questo bovino è in aumento in Occidente, anche se non è ancora molto popolare a causa del suo costo elevato. Il prezzo della carne di yak, soprattutto quella dei vitelli, è molto alto per gli standard occidentali, variando tra i 100 e i 1000 euro al chilogrammo.