Gli energy drink si sono ampiamente diffusi negli ultimi anni ma i medici hanno lanciato un allarme per la salute.
I dati sono molto chiari, si bevono ben 5 miliardi di litri di queste bevande ogni anno. Un consumo sicuramente troppo importante per non considerare gli effetti negativi sulla salute. Questo è quanto prende in esame un nuovo studio pubblicato in via ufficiale sulla rivista Public Health che mette sotto la lente tutto quello che l’uso di questi prodotti può determinare nella salute di chi ne fa un uso continuo.
Gli studiosi, infatti, hanno preso in esame i campioni di 57 studi precedenti, analizzando anche 1.2 milioni di bambini in Paesi diversi. E i dati emersi non promettono nulla di buono, tant’è che i medici sono stati costretti a lanciare l’allarme a causa del consumo elevato. Ma cosa è emerso esattamente?
L’uso di bevande energetiche determina a vario titolo una qualità molto scarsa del sonno, performance sotto la media, sintomi da deficit di attenzione e iperattività, disagio psicologico, ansia e stress, insulinoresistenza e problemi ai denti. Non proprio il massimo in termini di salute. Inoltre, hanno identificato una correlazione diretta tra l’uso di queste bevande e il fumo di sigaretta e un consumo sostenuto di alcol.
L’analisi ha poi messo in evidenza anche la necessità di approfondire la situazione con degli studi mirati e quindi di andare a evidenziare come nel tempo sia cambiato l’utilizzo di questi prodotti ma anche le loro ripercussioni sulla salute. Gli energy drink hanno al loro interno caffè, zucchero, stimolanti come taurina e guaranà. Tutto dipende dal marchio ovviamente ma in generale, per alcuni, per ogni lattina c’è l’equivalente di tre tazzine di caffè.
Appare chiaro come questo, soprattutto su un soggetto molto giovane, sia veramente qualcosa da non adottare mai. Il prezzo allettante, la sensazione data e anche lo stimolo a voler provare sono tutti fattori che spingono i giovanissimi in un uso progressivo e costante di questi prodotti. L’impatto sulla salute è severo soprattutto quando non si tratta di un uso saltuario ma di un prodotto che viene ripetutamente impiegato nel tempo.
Queste però sono dannose non solo per la salute fisica, cosa piuttosto ovvia a questo punto, ma anche per quella mentale. Risulta un problema se bambini di 10 anni hanno facile accesso a tali sostanze, danneggiando liberamente il proprio corpo senza freni. Sicuramente è necessario, secondo gli studiosi della School of Health and Life Sciences della Teesside University di Middlesbrough e della Newcastle University, nel Regno Unito, intervenire per porre un freno concreto a tutto questo. Prima che si generino delle cause in tutta la popolazione più giovane.
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