Quando si affronta l’escursione in montagna bisogna essere pronti anche agli inconvenienti: cosa fare se ti punge un calabrone.
Nelle persone non allergiche la puntura di un calabrone si manifesta come una reazione cutanea, accompagnata da un dolore forte che tende a risolversi in breve tempo. La puntura del calabrone rappresenta, per questo insetto, un meccanismo di difesa. Per questo motivo, è importante imparare a conoscere questo animale e la presenza di eventuali nidi, per evitare incontri troppo ravvicinati.
A differenza dell’ape e della vespa, il calabrone è un insetto decisamente più grande che può arrivare a toccare anche i 5 cm di lunghezza. La puntura  produce dei sintomi transitori che possono essere risolti in modo semplice, grazie all’uso di rimedi naturali.
Scopriamo quali sono i prodotti offerti da madre natura che permettono di alleviare il dolore legato alla puntura di un calabrone o di un qualsiasi altro insetto.
Cosa fare se ti punge un calabrone: impariamo a riconoscere l’insetto
Per sapere se si è stati punti da un calabrone è importante riconoscere l’insetto e non confonderlo con altri imenotteri simili. La puntura di un calabrone è decisamente dolorosa, ma rappresenta un meccanismo di difesa dell’animale che, generalmente, tende ad evitare l’essere umano.
Tuttavia, se ci si trova nei pressi del suo nido può accadere che l’animale diventi aggressivo fino ad avvertire l’esigenza di dover attaccare il “nemico“.
I calabroni sono attratti da una varietà di cose come il cibo, l’acqua, la luce e il calore. In particolare questi insetti sono attratti da odori, come quelli della frutta matura, per questo motivo è opportuno evitare di sostare vicino ad alberi da frutto o ad altri tipi di vegetazione, dove potrebbero essere presenti i calabroni.
È opportuno evitare di camminare o correre a piedi nudi sull’erba o di indossare abiti troppo larghi.
In ogni caso, la puntura di un calabrone determina l’iniezione da parte dell’imenottero di un veleno, che ha la stessa tossicità del veleno della vipera. Per fortuna, essendo insetti, la quantità iniettata è davvero minima, tuttavia i sintomi non mancano come: prurito, gonfiore, arrossamento e dolore.
Nel caso in cui la persona punta dovesse essere allergica, la reazione può essere molto più aggressiva fino ad arrivare ad uno shock anafilattico. In tal caso, è necessario recarsi immediatamente da un medico.
Ci si accorge di essere stati punti da un calabrone, perché il dolore è immediato, permettendoci di osservare il nostro “aggressore“. Poiché, a differenza dell’ape, dopo la puntura non perde il suo pungiglione può accadere che lo stesso esemplare punga più volte.
In caso di puntura di calabrone bisogna lavare immediatamente la zona con acqua fredda e sapone per eliminare il veleno. Successivamente è possibile adottare uno di questi rimedi naturali:
- Aceto, per disinfettare;
- Ghiaccio, per ridurre il gonfiore;
- Bicarbonato, che può essere sciolto in un po’ d’acqua per creare una pasta da spalmare sulla zona;
- Miele, che allevia il prurito e il dolore.
Ovviamente questi non vogliono sostituirsi a nessun parere medico, così come a nessuna cura farmacologica. Rappresentano solo delle soluzioni immediate volte ad attutire la puntura, prima di recarsi nel primo pronto soccorso disponibile.