A breve tutti i propri dati saranno trasferiti nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0. Di cosa parliamo e come opporsi al passaggio nel Fse.
Il Fascicolo sanitario elettronico 2.0 è già attivo in altre nazioni europee. Si tratta di uno strumento essenziale per i servizi pubblici digitali dei sistemi sanitari avanzati e ben presto sarà presente anche in Italia.
A livello globale l’utilità del Fascicolo sanitario elettronico è indiscutibile. Questo strumento consente di archiviare digitalmente la documentazione completa relativa allo stato di salute psicofisico passato e presente di ogni cittadino. I dati sono recuperabili ogni qualvolta sia necessario per procedere con cure mediche o trattamenti. In realtà il Fse non è una novità. Tante strutture sanitarie e pubbliche hanno iniziato diversi anni fa a digitalizzare la documentazione sanitaria dei pazienti.
Spesso i servizi sanitari regionali, poi, memorizzavano referti di analisi ed esami diagnostici, digitalizzavano le cartelle cliniche e raccoglievano dati sugli acquisti dei farmaci per avere un quadro della storia farmacologica del paziente completo. Ora è arrivata la regolamentazione dell’uso del Fascicolo sanitario elettronico tramite legge nazionale. Attenzione, tale strumento è a servizio dei cittadini e non è obbligatorio. Serve il consenso per poter raccogliere i dati e inserirli nel fascicolo.
Entro il 30 giugno i cittadini possono rifiutare la trasmissione dei dati personali sanitari al Fascicolo sanitario elettronico 2.0. I dati inviati sono quelli relativi agli eventi clinici registrati al 18 maggio 2020. Per opporsi occorrerà accedere al Sistema Tessera Sanitaria e seguire le indicazioni. La procedura telematica è l’unica possibile secondo quanto stabilito da un Decreto del Ministero dell’economia e del Ministero della Salute dell’11 aprile 2024.
Il cittadino dovrà entrare nell’area personale della piattaforma prima del 30 giugno 2024 tramite credenziali digitali (Carta di Identità Elettronica, SPID, Carta Nazionale dei Servizi), prendere visione dell’informativa online e poi confermare il rifiuto selezionando “Opposizione” e poi “Mi oppongo”. In alternativa si potrà accedere al servizio cliccando su “Accedi senza autenticazione” nel caso in cui non si avessero le credenziali digitali. Se dopo l’opposizione manifestata si dovesse cambiare idea si potrà revocare la scelta sempre tramite il Sistema Tessera Sanitaria.
Ma perché si dovrebbe procedere con il rifiuto del trasferimento? I dati verranno usati a fini statistici, di studio e ricerca. Certo che un attacco informatico potrebbe causare un problema di privacy (come accaduto alla società Synlab a maggio) con sottrazione illecita dei dati da parte dei Cybercriminali. Di contro, il vantaggio principale è l’accesso alle informazioni sanitarie del paziente da parte di ogni medico.
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