Allergia e primavera: in questo periodo bisogna stare molto attenti al polline in aumento ma anche al cibo!
In primavera si verifica un aumento delle allergie principalmente a causa del picco di polline nell’aria. Questo fenomeno è dovuto alla fioritura di numerose piante, tra cui molte specie di alberi, erbe e fiori, che rilasciano granuli di polline nell’atmosfera come parte del loro processo riproduttivo.
Congestione nasale, tosse persistente, mal di testa: sintomi che possono facilmente essere scambiati per un comune raffreddore, in questo periodo potrebbero invece essere dovuti all’allergia. In particolare, bisogna prestare attenzione alle reazioni allergiche legate alle graminacee, che possono influenzare persino la scelta dei cibi da consumare. Vediamo in che modo.
Allergia alle graminacee: attenzione a formaggi stagionati e ortaggi
L’allergia alle graminacee è una reazione ipersensibile del sistema immunitario ai granuli di polline rilasciati nell’aria durante il periodo di fioritura di alcune piante erbacee. Quando questi allergeni entrano in contatto con una persona predisposta, scatta una risposta immunitaria anomala che porta a una serie di sintomi.
Tra quelli più comuni ci sono il raffreddore persistente, la congestione nasale, la tosse, la rinite allergica, e in casi più gravi anche l’asma. Gli occhi possono essere particolarmente colpiti, diventando rossi, lacrimanti e soggetti a congiuntivite. Evitare l’esposizione agli allergeni è il primo passo nella gestione delle allergie primaverili. Tuttavia, oltre all’inalazione di polline, bisogna fare attenzione anche all’assunzione di cibi che potrebbero scatenare una reazione allergica nelle persone sensibili.
Oltre ai cereali come avena, grano, e segale, sotto la famiglia delle graminacee rientrano anche alimenti come pesche, meloni e angurie, che possono causare prurito al cavo orale nelle persone allergiche. Inoltre, è importante fare attenzione anche alla scelta degli alimenti. Formaggi stagionati e ortaggi come pomodori e spinaci possono contenere istamina, una sostanza che può scatenare reazioni allergiche nelle persone sensibili. Cioccolato e fragole sono altri alimenti da evitare per coloro che soffrono di allergie primaverili.
Le reazioni allergiche incrociate possono verificarsi quando vi è una sensibilizzazione verso allergeni presenti sia nei pollini che negli alimenti. Ad esempio, gli allergici al polline delle graminacee potrebbero manifestare sintomi allergici anche dopo aver consumato grano, kiwi, pomodori o meloni.
È importante essere consapevoli di queste possibili interazioni e fare attenzione nella scelta degli alimenti. La gestione delle allergie primaverili può richiedere l’uso di antistaminici, corticosteroidi e antinfiammatori per alleviare i sintomi. Inoltre, l’immunoterapia può essere una soluzione a lungo termine per ridurre la sensibilità del corpo agli allergeni. Alcuni rimedi naturali, come alimenti antistaminici e antinfiammatori, possono essere integrati nella dieta per ridurre i sintomi allergici. Ricordiamo che consultare un allergologo è fondamentale per una corretta diagnosi e gestione delle allergie primaverili.