Nel corso dei decenni l’educazione dei bambini è molto cambiata: oggi conosciamo 4 no da dire ai bambini per farli crescere felici.
Molti genitori si sono ormai convinti che mettere dei limiti e delle regole al comportamento dei loro bambini sia eccessivo e sbagliato e che li porti soltanto a soffrire. Ovviamente non è affatto così.
Nel corso dei primi anni della loro vita i bambini e i ragazzi hanno sempre bisogno di sentirsi dire dei “no”. Si tratterà di “no” profondamente educativi, che li aiuteranno a sviluppare un rapporto giusto e corretto con le altre persone, con il mondo e con se stessi.
Il no del divieto è tra i più importanti da dire ai bambini molto piccoli. È il no con il quale si vieta di fare qualcosa di pericoloso o che non sia accettabile. In genere questo no non dev’essere motivato. Al contrario, va semplicemente espresso con fermezza perché i bambini così piccoli in genere non hanno ancora le armi cognitive per capire le motivazioni dietro quel no.
Il no del limite è quel tipo di no che serve ad arginare i comportamenti inaccettabili del bambino, quelli che nascono dalla sensazione di essere onnipotente e di poter fare sempre e comunque tutto quello che desidera quando si trova insieme agli altri ma anche quando è da solo.
Successivamente bisognerà dare il no della regola, che entrerà in gioco nel momento in cui il bambino non sarà più tanto piccolo ma si avvierà ad essere un ragazzino. Con questo tipo di no si insegna al bambino a limitare la propria libertà personale per non intaccare quella degli altri.
A differenza del no del divieto, il no delle regole sociali dovrà essere sempre motivato e spiegato allo scopo di far capire bene al ragazzo quali siano i principi che dettano le regole in questione. Per esempio, spiegare che bisogna tenere in ordine le proprie cose o che non bisogna prendere senza permesso le cose degli altri sono regole di base che i bambini devono imparare il prima possibile.
Il no della resistenza è invece un tipo di no che si rivolge principalmente agli adolescenti e che serve a incanalare le loro energie per evitare di disperderle in comportamenti inutili. Per fare un esempio, impedire a un ragazzo di abbandonare la scuola oppure un progetto appena intrapreso lo aiuterà a sviluppare forza di carattere e a non arrendersi alla prima difficoltà.
Anche in questo caso, i genitori che impongono un no del genere dovranno essere in grado di motivare attentamente le ragioni per cui lo hanno imposto, altrimenti scateneranno nei figli una ribellione che renderà estremamente difficile instaurare con loro un rapporto fruttuoso.
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