I regali in danaro o di altro genere fanno scattare i controlli fiscali: la Cassazione cambia tutto

Gli “accertamenti sintetici” dell’Agenzia delle Entrate stanno mandando nel panico molti contribuenti. Ecco cosa c’è da sapere.

Hai mai ricevuto un aiuto economico da un familiare o amico senza pensare alle conseguenze fiscali? Potrà sembrarti sorprendente, ma queste donazioni, sebbene esenti da tasse, possono attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Nonostante le intenzioni “innocenti”, potresti trovarti a dover dimostrare la loro legittimità in caso di un “accertamento sintetico”. Vediamo insieme come funziona  e come mettersi in regola.

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Le donazioni informali, sebbene esenti da tasse, possono attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. (Gentechevainmontagna.it)

Con l’ordinanza n. 9663 del 10 aprile scorso, la Corte di Cassazione ha chiarito che le donazioni informali possono essere prese in considerazione negli accertamenti sintetici dell’Agenzia delle Entrate. Secondo la Corte, il contribuente che sostiene di aver ricevuto aiuti economici sotto forma di donazioni informali deve provare l’origine di tali fondi. Questo significa che non basta dichiarare di aver ricevuto una donazione, ma è necessario fornire documentazione adeguata che attesti la provenienza e la natura di questi redditi.

Gli Accertamenti Sintetici dell’Agenzia delle Entrate dalla A alla Z

In caso di “accertamenti sintetici” da parte dell’Agenzia delle Entrate, è essenziale seguire alcuni passaggi chiave:

  1. Dimostrare il reddito esente o soggetto a ritenuta. Il contribuente deve provare che il reddito accertato o accertabile sinteticamente è, in tutto o in parte, costituito da redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta. Questo deve essere fatto anche prima di ricevere la notifica di accertamento.

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    Si considerano donazioni informali quei trasferimenti di beni o denaro effettuati senza un atto pubblico o una formalizzazione notarile. (Gentechevainmontagna.it)
  2. Fornire Documentazione Adeguata. Non è sufficiente spiegare la natura dei redditi ricevuti. È necessario presentare documentazione che dimostri chiaramente l’origine e la natura di tali redditi. Questa documentazione include senz’altro gli estratti conto bancari, le ricevute, le lettere di donazione o qualsiasi altro documento che possa attestare la provenienza dei fondi.
  3. Prepararsi in Anticipo. Anche se non si è ancora ricevuta una notifica di accertamento, è buona norma raccogliere e conservare tutta la documentazione relativa a eventuali donazioni informali. Essere preparati con tutte le “carte” in regole può facilitare l’iter di un eventuale accertamento.

Le donazioni informali, è bene ribadirlo, nel contesto giuridico italiano sono “trasferimenti di beni o denaro effettuati senza un atto pubblico o una formalizzazione notarile”. Questo tipo di donazione, spesso relativa a somme di modesta entità tra familiari o amici, non è automaticamente esente da implicazioni fiscali. È obbligatorio dichiarare le donazioni nel caso in cui superino determinate soglie di valore, e in specifici casi potrebbe essere necessaria una verifica della congruità e della provenienza delle somme stesse. L’omissione della dichiarazione o l’incompleta informazione può portare a sanzioni amministrative.

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