Il posto auto scoperto va accatastato? Cosa dice la normativa

Una domanda che in tanti si pongono è se i posti auto scoperti debbano essere o meno accatastati. Facciamo chiarezza.

Quando si parla di accatastamento di un immobile e delle relative pertinenze è necessario prestare molta attenzione alle regole previste dalle normative vigenti e alla relativa burocrazia per evitare di commettere errori che potrebbero costare caro. In tale contesto però, anche nonostante un’accurata analisi delle regole da seguire, alcuni dubbi potrebbero ugualmente sorgere ed uno di essi riguarda, nello specifico, i posti auto coperti.

Posti auto scoperti, vanno accatastati o no?
I posti auto scoperti sono pertinenza dell’abitazione oppure no? Cosa dice la legge- (Gentechevainmontagna.it)

Se infatti nel caso di box e altre tipologie di posti auto coperti l’accatastamento è un obbligo, sono in tanti a domandarsi se lo sia anche nel caso in cui essi siano privi di copertura. Molti condomini o residenze infatti presentano anche questa tipologia di area per il posizionamento del veicolo. Facciamo chiarezza.

Posti auto scoperti: vanno accatastati o no?

Iniziamo col sottolineare che i dati delle unità immobiliari urbane devono, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, essere contenuti negli atti pubblici e nelle scritture private autenticate relative a trasferimento, costituzione o scioglimento della comunione di diritti reali su fabbricati esistenti. L’atto altrimenti sarà considerato nullo. Pertanto, occorre riportare sia l’identificazione catastale dell’immobile che le planimetrie depositate in catasto, nonché la dichiarazione di conformità dello stato di fatto.

Catasto e posti auto scoperti: cosa fare
Documenti da presentare per accatastare un posto auto scoperto- (Gentechevainmontagna.it)

Ricordiamo che l’accatastamento altro non è che una dichiarazione, il cui scopo è comunicare una variazione relativa ad un fabbricato urbano all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio. Nel caso dei posti auto scoperti e in generale nelle parti comuni di un condominio, vi sono beni che sono considerati censibili e che vanno accatastati con attribuzione di rendita come box e cantine. Pur essendo collocati in aree comuni vengono assegnati al singolo diventando pertinenza dell’abitazione. L’atrio condominiale o il vano ascensore sono invece considerati beni comuni non censibili e di utilizzo comune.

La casistica, nella quale rientrano i posti auto scoperti è però la prima: pertanto si tratta di beni comuni censibili che si trovano nell’area comune del condominio ma di uso esclusivo del singolo e ad esso assegnati andranno dunque censiti come categoria C/6 e bisognerà accatastarli andando ad allegare la relativa planimetria. Questo perché una quota millesimale dell’area verrà per legge ceduta al singolo. In tal modo si avrà l’attribuzione a fini fiscali della relativa rendita catastale.

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