Una nuova tragedia si è verificata, domenica scorsa, nella zona del Gran Sasso, sul Canalone Bissolati. Un dramma che poteva essere evitato.
Uno scialpinista originario di Orvieto, Fabio Racanella, di 52 anni, è morto sul Canalone Bissolati. L’incidente è avvenuto su uno dei percorsi più famosi che conducono al Corno Grande, la vetta più alta dell’Appennino (2912 metri).
Fabio Racanella era un escursionista esperto, membro della Sezione di Terni del CAI e istruttore della Scuola Intersezionale Umbra di Alpinismo “Giulio Vagniluca“.
Sulla dinamica dell’incidente stanno indagando gli investigatori e, al momento, non è ancora chiaro cosa sia successo. È stato, finora, accertato che, mentre stava scendendo dalla vetta per il Canalone Bissolati, lo scialpinista ha preso velocità e si è schiantato contro un ammasso di pietre affioranti.
La richiesta di soccorso
L’SOS è stato lanciato dagli altri scialpinisti che si trovavano sul Corno Grande, ma a nulla sono serviti i soccorsi del 118 e del personale del SASA (il Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo). Racanella, infatti, è stato trasportato all’ospedale “Mazzini” di Teramo quando già era deceduto. Secondo gli esperti, si tratta di una tragedia che poteva essere evitata. Il Canalone Bissolati, infatti, è un percorso molto tortuoso, che Luca Mazzoleni, nella guida “La montagna incantata“, definisce OSA, cioè adatto a scialpinisti esperti. Nell’imbuto sommitale, in particolare, la pendenza si aggira intorno ai 40° e la presenza di una strettoia ne aumenta la difficoltà.
Per queste ragioni, il luogo è diventato, negli anni, tristemente noto per essere teatro di numerosi incidenti. Il più famoso risale al 1976, nel quale perse la vita l’aquilana Antonella Panepucci, moglie dell’alpinista Domenico Alessandri, alla quale è stato dedicato un rifugio nella parte occidentale del Gran Sasso.
Escursioni sul Gran Sasso: attenzione alle condizioni meteo
La vicenda che ha coinvolto Racanella sta facendo molto discutere, soprattutto, tra gli escursionisti esperti. Anche la Ministra Daniela Santanchè ha esortato alla prudenza chiunque decida, nei prossimi giorni, di recarsi sul Gran Sasso.
Nelle scorse settimane, infatti, ci sono state nevicate molto abbondanti anche a bassa quota, che hanno provocato non pochi problemi agli addetti alla viabilità della Provincia dell’Aquila e dell’ANAS. Anche la guida alpina Giampiero Di Federico ha comunicato la gravità della situazione, tramite un appello su Facebook.
Nel periodo primaverile, purtroppo, le condizione metereologiche sono variabili, soprattutto quest’anno, perché la neve si è posata su pendii che sono già puliti. Da alcune foto comparse in rete, si nota un enorme distacco sulla parte settentrionale del Corno Grande, nella zona in cui, nel marzo 1923, Aldo Bonacossa aveva organizzato la prima scalata scialpinistica della vetta.
Per il momento, non resta che attendere la diffusione di informazioni più dettagliate. Saranno gli inquirenti, infatti, a chiarire cosa sia davvero successo domenica scorsa sul Canalone Bissolati, per evitare che la morte di Fabio Racanella sia avvenuta invano.