Addio requisito anagrafico: puoi andare in pensione senza limite di età. L’Inps sorprende tutti. Vediamo cosa bisogna fare.
Il sogno di tutti gli italiani finalmente è realtà: si potrà andare in pensione senza alcun limite di età ma solo con i contributi. La svolta dell’Inps ha piacevolmente sorpreso tutti i lavoratori. Vediamo, nei dettagli, la procedura per uscire subito dal lavoro.
Un tempo era la normalità: raggiunti un certo numero di anni di contributi, una persona poteva smettere di lavorare e andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Fino a 15 anni fa era abbastanza comune accedere alla pensione intorno ai 55 anni infatti.
Dalla legge Fornero in poi tutto è cambiato e per andare in pensione è necessario avere almeno 67 anni e non meno di 20 anni di contributi. Questo permette all’Inps di risparmiare erogando gli assegni previdenziali per un numero inferiore di anni. Tuttavia un’età pensionabile spostata così in avanti, non solo non piace ai lavoratori, ma, soprattutto, non favorisce il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro.
Ecco che, allora, si fa un passo indietro e s’introducono misure che cancellano il requisito anagrafico. Anche oggi, insomma, puoi accedere alla pensione solo con i contributi, a prescindere da quante candeline hai spento sulla tua torta di compleanno.
In pensione senza limiti di età: ora puoi
Non dovrai aspettare di compiere 67 anni per andare in pensione: ora puoi farlo a qualunque età. Ci sono, infatti, misure che tengono in considerazione solo i contributi che hai versato. Vediamo tutto nei dettagli.
Ad oggi ci sono due misure che consentono di lasciare il lavoro e accedere alla pensione a qualunque età. Si tratta di Quota 41 e della pensione anticipata ordinaria. Due misure per certi versi simili ma che richiedono di soddisfare requisiti differenti.
Con Quota 41 è possibile accedere alla pensione una volta raggiunti i 41 anni di contribuzione. Di questi 41 anni, minimo 35 devono essere contributi effettivi e non figurativi. Non solo: possono fruire di Quota 41 solo i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno versato almeno un anno di contributi prima di aver compiuto 19 anni.
Ma non è finita qua. Da anni si parla di estendere Quota 41 a tutte le categorie: obiettivo, fino ad ora, mai raggiunto. Pertanto Quota 41 è un’opzione che si rivolge solo alle seguenti categorie:
- lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%;
- disoccupati che non ricevono più nessuna indennità di disoccupazione;
- coloro che svolgono mansioni usuranti o gravose da almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure da almeno 6 anni negli ultimi7.
Se non soddisfi questi requisiti, puoi indirizzarti verso la pensione anticipata ordinaria. Anche questa misura non presenta nessun requisito anagrafico: puoi andare in pensione a qualunque età. Ma devi avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se sei un uomo oppure 41 anni e 10 mesi di contributi se sei una donna.