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L’allarme dell’esperto: la siccità quest’estate sarà gravissima e ci saranno altri eventi estremi

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Claudia Manildo

La siccità estiva spaventa gli esperti: l’Italia deve rivalutare le infrastrutture, c’è bisogno di un intervento immediato perché ci saranno altri eventi estremi 

Chiuso un allarme se ne apre un altro, questa volta a preoccupare è la siccità. Gli esperti hanno parlato del problema già l’anno scorso, abbiamo passato l’estate più calda con i consequenziali 8 mesi continuativi più caldi in assoluto. A parlarne questa volta è Paolo Corazzon, l’esperto ha rilasciato un’intervista per Nuovo, sottolineando quanto l’Italia sia a rischio nella situazione attuale. La mancanza delle giuste infrastrutture ha fatto sì che nonostante fossimo il paese europeo con più concentrazione di piogge, ci siamo ritrovati in poco tempo con le falde acquifere con un livello bassissimo d’acqua.

L’allarme siccità non può essere più ignorato, il problema persiste e non è neanche facile rispondere. Secondo Corazzon c’è bisogno di nuove politiche volte alla costruzione di dighe in grado di trattenere molta più acqua. C’è chi poi si chiede se tutto ciò non sia l’ennesimo allarmismo, soprattutto dopo tutta l’acqua che è caduta nelle settimane scorse creando i disastri in Emilia Romagna. In realtà non è così, spiega l’esperto. C’è infatti da considerare che in due giorni è caduta la quantità d’acqua che di solito cade in 6 mesi, ovvero mezzo anno. In parole povere tutto ciò ha comportato che l’Italia si ritrova con i fiumi in piena, ma senza strutture in grado di contenerla e conservarla.

Come sopravvivere alla siccità secondo l’esperto: l’Italia ha bisogno di nuove infrastrutture

In questo modo accadrà ancora una volta che con queste temperature così alte l’acqua evaporerà, in poco tempo i fiumi si seccheranno di nuovo e non avremo disponibilità perché non pronti ad incamerare l’acqua di cui abbiamo bisogno. Il problema è che negli anni la metà dell’acqua recuperata è andata poi dispersa: c’è una differenza netta tra ciò che viene recuperato e ciò che poi viene utilizzato. Tra l’acqua persa per via dei giusti collegamenti idrici e quella che viene persa per mancanza di infrastrutture, il futuro dell’Italia è prossimo alla scarsezza d’acqua. Per poter recuperare ci sarà bisogno di un intervento importante, soprattutto per quanto riguarda le Regioni del nord.

Siccità, come sopravvivere ai prossimi disastri climatici in Italia – gentechevainmontagna.it

In questo caso il divario nord-sud vede infatti uno sbilancio che pende verso il sud: si pensi alla Sardegna, molto più attrezzata nel recupero d’acqua rispetto a qualsiasi altra Regione del nord. Secondo Corazzon il problema è che la nostra penisola è sempre stata abituata ad avere così tanta acqua da non farsi mai il problema relativo allo spreco o alla mancanza di politiche in grado di creare solidi infrastrutture in grado di recuperare tutta quella piovuta.

Soprattutto il nord Italia prima d’ora non aveva mai avuto problemi in questo senso, è importante allora ricordare che così come il clima cambia, anche il Paese deve cambiare: l’allarme siccità non è da vedere come una catastrofe, bensì come un avviso per prevenire il problema. Secondo Corazzon quello dell’Emilia Romagna è stato solo il primo di un lungo periodo di eventi meteorologici avversi, bisogna intervenire prima di piangere altre tragedie.

Claudia Manildo

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