Attenzione al verbale delle multe, tutto dipende dalle date: i casi in cui si può anche non pagare che in pochi conoscono.
Il verbale delle multe deve essere redatto in modo scrupoloso altrimenti decade la sua validità e si può anche non pagare. La legge è molto chiara a questo proposito. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le persone non conoscono questa possibilità e quindi l’agevolazione che è disponibile se sono presenti degli errori. Molti, infatti, non verificano e pagano direttamente.
Sono tanti gli errori che possono capitare e che portano all’annullamento del verbale. Proprio per questo motivo, quando si riceve una multa a casa, la prima cosa è controllare ogni elemento per capire se ci sono o meno gli estremi per chiederne l’annullamento. Così, infatti, puoi evitare di pagare.
L’errore sulle multe che porta direttamente all’annullamento
La legge stabilisce che le multe devono essere notificate necessariamente entro 90 giorni, quindi oltre questa tempistica sono nulle. Per verificare quanti giorni sono effettivamente trascorsi, basta andare a comparare la data presente sul documento che arriva a casa e quella di spedizione.
Per trovare questa è molto semplice. Basta andare sul sito di Poste Italiane, quindi alla voce cerca spedizione e poi verificare il numero che è riportato sulla multa. I 90 giorni vanno considerati dal momento in cui è stata commessa l’infrazione al momento in cui avviene l’invio dell’atto e quindi c’è l’invio. Inutile non ritirare la raccomandata perché vale lo stesso anche se depositata all’ufficio postale.
Laddove sussistano tali incongruenze, la multa è ufficialmente illegittima e non va pagata. In quel caso bisogna fare ricorso entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 al Prefetto. Fare ricorso ha però un costo, questo spiega anche perché tante persone, per importi molto bassi, tra la seccatura della procedura e il prezzo da pagare alla fine scelgono di non procedere ma di pagare la multa. Al Prefetto non si paga nulla ma le possibilità di vittoria sono inferiori.
Tuttavia quando si parla di date c’è poco da valutare perché la legge è chiara e non è una questione di interpretazione. L’articolo 201 del Codice della Strada prevede questa notifica e questo è uno dei casi più comuni ma non il solo. Basti pensare che anche elementi apparentemente superficiali come un dato sbagliato, come un errore nel cognome, oppure imprecisioni nel verbale possono rappresentare la base per procedere e chiedere la sospensione della stessa.
Altra questione riguarda invece l’Autovelox che deve rispettare gli ultimi aggiornamenti in termini di distanza, cartellonistica e limiti di velocità ma deve anche rispondere a un dettaglio che nessuno conosce e che riguarda la taratura. Questa deve essere fatta annualmente, infatti sulla multa che arriva da Autovelox deve esserci specificata la data di quando è stata fatta l’ultima volta. Se questa va oltre un anno, la multa non vale.