È stato rinnovato il bonus per adolescenti e caregiver. A chi spetta, come richiederlo e fin quando è possibile inoltrare la domanda.
Sono circa 8 milioni le persone che quotidianamente si prendono cura di un proprio caro affetto da patologie invalidanti. Con il termine caregiver, infatti, si fa riferimento ad un soggetto che in modo gratuito e costante si prende cura di un familiare di un amico che versa in condizioni di non autosufficienza a causa di una patologia, della disabilità o dell’anzianità. Svolge un ruolo dunque imprescindibile per il benessere psicofisico dell’assistito perché gli garantisce una vita dignitosa e di restare nella propria abitazione.
In Italia si stima che circa il 17,4% della popolazione assiste un proprio caro. Si tratta però di un’esperienza toccante e che impatta inevitabilmente sulla vita del caregiver. Esistono due tipi di caregiver, formale, si fa riferimento ad un operatore sanitario retribuito, ed informale si tratta in questo caso di un familiare o di un amico che svolge tale attività senza alcun compenso.
In genere il caregiver aiuta la persona nella vestizione, nell’alimentazione, nell’igiene personale, nella somministrazione dei farmaci, fornisce supporto emotivo, gestisce la casa e le pratiche burocratiche a suo carico. Per aiutare il caregiver è stato sancito il bonus 2024 destinato a tutti i familiari o amici che si occupano dell’assistenza di una persona disabile. Sono stati altresì sanciti i bonus destinati agli adolescenti, si tratta di agevolazioni per i più giovani.
Per quanto concerne il bonus psicologico e cargiver il distretto socio-sanitario di Rimini, di cui il comune di Rimini è l’ente capofila, ha deciso di rinnovarli anche per l’anno 2024. La misura è destinata ai ragazzi adolescenti e i caregiver con un ISEE inferiore a 25 mila euro. In questo modo è più semplice facilitare l’accesso a terapie psicologiche per chi versa in stato di stress, ansia, depressione o altri stati emotivi complessi.
Per richiedere il sostegno, le famiglie debbono rivolgersi ai centri per le famiglie e agli sportelli psicologici delle scuole. L’ufficio del piano distrettuale competente provvede quindi all’istruttoria e vaglia dunque la domanda. Si tratta di una misura volta a rendere la psicoterapia un supporto per tutti ed altresì finalizzate al contrasto delle discriminazioni. La domanda lo scorso anno è stata presentata da tanti adolescenti che hanno dimostrato di avere una certa sensibilità ai temi della salute mentale nonché da persone che quotidianamente si prendono cura dei propri cari disabili.
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