Alcuni bonus vanno e altri arrivano, e c’è un’interessante novità in questo senso: cos’è il contributo a fondo perduto fino a 25 mila euro.
Il Governo Meloni ha dichiarato all’inizio dell’anno che avrebbe ridotto drasticamente i bonus edilizi, forse per colpa del caos che si è innescato col superbonus 110, ma ciò non significa che non vedremo mai più iniziative di vario tipo che hanno lo scopo di aiutare famiglie, aziende, giovani o anziani.
Basta dare uno sguardo in rete, infatti, per capire che sono tantissimi anche i progetti a livello locale: comuni e regioni aprono bandi di vario tipo in modo da incentivare all’acquisto di prodotti tecnologici, o per aiutare chi ha figli piccoli a ottemperare alle spese scolastiche, e ancora, esistono iniziative che aiutano i giovani a lasciare la casa della famiglia e vivere in autonomia. In questo articolo ci soffermiamo su un bonus molto particolare, dedicato a una precisa platea di cittadini. Ecco di cosa si tratta.
Siamo in una regione in particolare ovvero il Friuli Venezia Giulia: qui l’amministrazione regionale ha aperto un bando rivolto alle imprese, e più specificatamente a “microimprese, piccole e medie imprese (PMI), consorzi e le società consortili, anche in forma cooperativa, iscritti all’Albo provinciale delle imprese artigiane”. Chi rientra in questa categoria può ottenere cospicui finanziamenti a fondo perduto.
Lo scopo di questo progetto è aiutare le imprese sopra citate ad ammodernare tecnologicamente le loro strutture, e il dato particolare è che il contributo a fondo perduto è destinato a imprese come sopra descritte ma che appartengano all’imprenditoria giovanile o femminile, e anche a imprese artigiane appartenenti alle zone di svantaggio socio-economico.
Il contributo a fondo perduto, che può arrivare anche oltre il 40% dell’imposto speso – con un massimale di 25 mila euro – sarà erogato se le imprese acquisteranno determinati beni tecnologici, come ad esempio computer, macchinari nuovi per la stampa, arredi per ufficio, software, hardware, programmi aziendali, dispositivi per il commercio elettronico e in generale attrezzature per l’innovazione dell’azienda.
Pensiamo ad esempio all’acquisto di un dominio per il proprio sito internet, alle spese per la gestione di una casella di posta elettronica certificata, e di tutti quei sistemi che permettono all’impresa di essere al passo coi tempi e quindi di diventare più competitiva. Da ricordare che i cellulari non rientrano nei beni acquistabili con questo contributo. Gli interessati possono approfondire i dettagli direttamente nel sito della regione Friuli Venezia Giulia, dove si trovano anche le istruzioni per l’accesso al bando e l’invio delle domande.
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