Il prosciutto cotto è un affettato molto consumato ma un test condotto su 8 marche rivela dei risultati preoccupanti.
Il prosciutto cotto è un affettato davvero molto amato e consumato da adulti e piccini per farcire toast, panini ma anche per preparare primi o secondi piatti. Insomma, grazie alla sua versatilità, il prosciutto cotto è immancabile nel frigorifero di quasi ogni italiano.
Un nuovo test condotto su 8 marche di prosciutto cotto, però, ha fatto emergere dei risultati davvero preoccupanti per via di ciò che contiene: nitriti, zuccheri aggiunti, glutammato e sale. Non si tratta quindi di un alimento così sano come si pensa e il fatto che lo consumino anche i bambini, con grande piacere, non è rassicurante.
Il test condotto su 8 marche di prosciutto cotto fa emergere risultati davvero preoccupanti
È stato effettuato un nuovo test su 8 marche di prosciutto cotto ritenute di “alta qualità” e sono emersi dei dati davvero allarmanti. Nel test non è stata presa in considerazione la questione del benessere animale, un aspetto che è ritenuto molto importante per dare un giudizio finale su un prodotto.
I prodotti analizzati sono di queste marche:
- Beretta
- Casa Modena
- Citterio
- Ferrarini
- Negroni
- Parmacotto
- Rovagnati
- Vismara
Gli ingredienti principali del prosciutto cotto includono la coscia di suino, sale, aromi e una serie di additivi. Tra questi, i più comuni sono il nitrito di sodio, utilizzato come conservante, e l’ascorbato di sodio, che agisce da antiossidante. Alcuni marchi di alta qualità includono anche zucchero, destrosio e fruttosio, mentre altri scelgono di non aggiungere zuccheri. Ciò che fa più storcere il naso è l’uso dei nitriti che si usano come conservante e per mantenere il colore rosa della carne.
La presenza di queste sostanze preoccupa per la formazione di nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene, quando i nitriti reagiscono con le ammine presenti nella carne. L’EFSA ha stabilito livelli di sicurezza per i nitriti, con dosi giornaliere ammissibili che non dovrebbero causare danni alla salute (0,07 mg/kg di peso corporeo per giorno). Alcuni produttori includono poi il glutammato monosodico per migliorare il gusto del prosciutto cotto, conferendo così al prodotto più sapidità.
Ci sono preoccupazioni riguardo alla sua potenziale tossicità. Anche in questo caso, l’EFSA ha fissato una dose giornaliera ammissibile (30 mg/kg di peso corporeo), per evitare possibili effetti nocivi. Anche la quantità di sale presente nel prosciutto cotto è un aspetto da tenere in considerazione. L’OMS suggerisce un consumo massimo giornaliero di sale per i bambini di 2 grammi al giorno (i prosciutti testati contengono infatti da 1,6 grammi a 2 grammi per 100 grammi).
Da alcuni prosciutti però sono scomparsi ingredienti come glutine, latte e derivati, glutammato aggiunto, zuccheri, polisfosfati. Un prosciutto di alta qualità può invece contenere ingredienti come: vino, zucchero, destrosio, fruttosio, lattosio (dose massima 1,5% sul prodotto finito), spezie e piante aromatiche, acido ascorbico ed eritorbico e loro sali (come il glutammato monosodico), lattati, cloruro di potassio e altri sostitutivi del sodio.
Anche i nitriti sono considerati un ingrediente fondamentale del prosciutto cotto e per questo i produttori che li hanno eliminati dalla loro ricetta hanno dovuto anche rinunciare alla denominazione “prosciutto cotto”. Così, in relazione alle marche esaminate, è emerso che i prodotti meno consigliati tra quelli coinvolti nello studio, che ottengono solo 4 punti rispetto a tutti i parametri considerati, sono: “Il Ferrarini” e “Vismara – I Vismarissimi” dato che entrambi contengono nitrito di sodio, glutammato monosodico e saccarosio.