A chiunque riceva la pensione di invalidità stanno per arrivare gli arretrati: le cifre non sono indifferenti. Ecco come si fa a riceverli.
Le persone che sono affette da gravi patologie possono richiedere all’Inps dei benefici economici a supporto del reddito: esistono diverse prestazioni che l’Istituto eroga a chi si trova in uno stato di invalidità, ma sicuramente quelle più conosciute e utilizzate sono la pensione di inabilità per invalidi totali, l’assegno mensile di assistenza per gli invalidi parziali e l’indennità di accompagnamento che viene aggiunta alle altre prestazioni, nel caso in cui il soggetto non sia in grado di deambulare o compiere le normali attività quotidiane.
Una volta presentata la domanda per ricevere uno di questi sussidi, è solo questione di tempo prima che l’Inps revisioni la domanda, dia il via alle visite mediche per l’accertamento della presunta invalidità, ed inizi quindi ad erogare il sussidio mensile. Ciò che molti non sanno è che in alcuni casi è possibile ricevere non solo i soldi mensili, ma anche un bel gruzzolo di arretrati. Certo non tutti i soggetti possono averne diritto: solitamente il diritto a ricevere gli arretrati della pensione viene riconosciuto dall’Inps o da un giudice, se sussistono i requisiti fondamentali.
Invalidità e arretrati: come si fa ad ottenere tutti gli arretrati della pensione
Come abbiamo detto, tra le prestazioni assistenziali c’è la pensione di invalidità, uno strumento di provvidenza economica riconosciuto in favore degli invalidi civili totali, ovvero a coloro ai quali è stata riconosciuta l’invalidità lavorativa permanente e totale al 100%. La pensione viene erogata per 13 mensilità e il suo importo è sempre superiore ai 300 euro (con importo ricalcolato annualmente). Oltre alla pensione, ci sono dei casi in cui il soggetto può avere diritto anche agli arretrati, ciò accade in due circostanze.
La prima è che sia riconosciuta la disabilità con ‘effetto retroattivo’, ovvero viene stabilito che il soggetto fosse in condizioni di disabilità totale ben prima del riconoscimento di quest’ultima da parte dell’Inps (nei casi in cui l’Inps abbia rifiutato la prima richiesta o abbia effettuato ritardi nell’accettazione della domanda).
Il secondo caso è quello in cui l’invalido abbia diritto alla maggiorazione sociale dell’importo definita ‘incremento al milione’ (con riferimento al milione di vecchie lire). L’invalido totale che percepisce la pensione di inabilità e ha un reddito annuo inferiore a 102 euro (se non coniugato) o 644,85 euro (se coniugato) ha diritto ad un incremento del sussidio mensile anche superiore ai 700 euro.