Se il petto di pollo presenta questi segni, meglio non comprarlo: scatta l’allarme nella catena di supermercati più amata dagli italiani.
Il recente rilevamento di segni preoccupanti nel petto di pollo, che denotato una malattia in corso, ha scatenato l’allarme nelle principali catene alimentari del paese. Trattandosi, purtroppo, di un fenomeno abbastanza diffuso, la preoccupazione è altissima, anche perché si tratta di uno dei supermercati più amati dagli italiani.
Ma non finisce qui. Questi segni, infatti, non solo sollevano dubbi sulla freschezza della carne, ma indicano anche potenziali rischi per la salute dei consumatori. Scopriamo cosa si nasconde dietro questa inquietante scoperta e quali precauzioni prendere quando si acquista carne di pollo.
Se proprio devi mangiare petto di pollo, fa attenzione a questi segni
La maggior parte dei polli che compriamo nei supermercati è affetta dal cosiddetto white striping, una malattia che ci mostra tutta la sofferenza cronica provata da questi animali negli allevamenti e che rende la carne meno sana per i consumatori. I polli rinchiusi negli affollatissimi allevamenti intensivi, infatti, sono impossibilitati a muoversi, sottoposti a selezione genetica ed esposti a una lunga serie di problemi muscolo-scheletrici e cardiaci: questo trattamento disumano ha dei risvolti sempre più evidenti anche sulla qualità e l’estetica della carne che poi finisce sulle nostre tavole.
In altre parole, il white striping non è altro che una condizione degenerativa che colpisce i polli d’allevamento, in particolare quelli geneticamente selezionati per crescere più rapidamente in modo da ottenere soprattutto un petto più grasso che causa le “tipiche” strisce di tessuto adiposo bianco che si formano sui petti dei polli allevati nei grandi stabilimenti. Sebbene possa sembrare un mero problema estetico, il white striping ci dice parecchio sul benessere (non tutelato) di questi animali la cui carne presenta meno proteine magre e tende ad avere un sapore e una consistenza diversi.
Ma non solo. Questo fenomeno non può non avere anche implicazioni sulla qualità della nostra alimentazione. Da un’inquietante inchiesta condotta dall’associazione Essere Animali, su 603 confezioni di petto di pollo a marchio Lidl (vendute in Italia) è emerso che il 90% dei campioni è affetto da questa miopatia. Per i consumatori quindi riconoscere il white striping può essere importante per fare scelte d’acquisto più consapevoli ed etiche.