L’attesa è finita. Attraverso l’emissione di un comunicato stampa, la Giuria Internazionale dei Piolets d’Or ha reso noti i nomi dei vincitori dei premi dell’alpinismo 2023.
Tre le spedizioni compiute nel 2022 che si sono guadagnate questo riconoscimento così ambito nel settore della montagna, alle quali si è aggiunta anche una menzione speciale.
Tutti i vincitori verranno premiati nel corso della cerimonia ufficiale che si terrà in Francia, a Briançon, dal 14 al 16 novembre prossimi.
Sul palco insieme a loro salirà anche George Lowe, esperto alpinista di Chicago a cui pochi giorni fa è stato assegnato il 15° Premio Walter Bonatti – Piolets d’Or alla Carriera 2023.
Ad assicurarsi i Piolets d’Or 2023 sono state tre spedizioni compiute nel corso del 2022 da parte di alcune squadre francesi, britanniche e canadesi.
Si tratta di coloro che, rispettivamente, hanno aperto nuove vie su Pumari Chhish East, Jugal Spire e Jirishanca.
Una menzione speciale è stata riservata, invece, alla nuova via aperta sul Sun Spire in Groenlandia da una squadra femminile internazionale, durante una spedizione a basso impatto ambientale.
A sceglierle è stata una Giuria Internazionale, la quale ha visionato una lista composta da 53 ascensioni significative effettuate in tutto il Mondo negli ultimi mesi e selezionate a loro volta dagli editori dell’American Alpine Journal e da Rodolphe Popier di 8.000ers.com.
Ma andiamo per ordine e vediamo più nel dettaglio quali sono le spedizioni che verranno premiate nel corso della cerimonia che si terrà il prossimo novembre.
Partiamo da quella compiuta tra il 25 e il 29 giugno 2022 dai tre francesi Christophe Ogier, Victor Saucede e Jerome Sullivan, i quali in Pakistan sono riusciti ad aprire una nuova via sul punto più orientale e tecnico del gruppo del Pumari Chhish East, a 6.850 m, a nord del ghiacciaio Hispar Muztagh.
Lo hanno fatto in quello che è stato il sesto tentativo tentato in assoluto in questa impesa, creando una linea della lunghezza di 1.600 metri e ribattezzata The Crystal Ship.
Essa risale la parete Sud e la cresta superiore Ovest della montagna, con la squadra che l’ha classificata come una 6b A2 M7.
“Si tratta di una linea elegante, piena di incertezze, su uno dei grandi problemi irrisolti del Pakistan. Non è l’opzione più facile della montagna, ma la ripidità e l’alto livello di difficoltà sostenuto l’hanno resa una delle più sicure, salendo quasi direttamente alla vetta. La salita è stata uno sforzo collettivo che ha dimostrato un grande spirito di squadra”.
Ha sentenziato la Giuria Internazionale dei Piolets d’Or 2023 in sede di voto.
Seconda impresa premiata è quella compiuta dai britannici Paul Ramsden e Tim Miller, i quali hanno scalato la parete Nord dell’inviolato Jugal Spire (o Dorje Lhakpa II, ndr).
Tra il 25 e il 29 aprile 2022, i due alpinisti hanno affrontato una sottile linea di ghiaccio in Nepal, mettendosi alla prova con una sfida dall’elevatissimo tasso di difficoltà e incertezza.
Lo hanno fatto con successo, creando una nuova linea poi nominata The Phantom Line.
Si tratta di una linea nascosta, della lunghezza di 1.300 metri e valutata come ED, con la discesa che è stata effettuata dai due alpinisti attraversando la montagna e calcando un terreno precedentemente inviolato a Sud e a Ovest.
“È stato un perfetto esempio di alpinismo esplorativo ambizioso, realizzato con uno stile alpino semplice ma efficace: due sacchi, due corde, una tenda e niente bloccanti, spit o previsioni del tempo”.
Il parere della Giuria, in quello che per Ramsden è il quinto Piolet d’Or personale.
Terza scalata premiata è quella messa a segno tra il 21 e il 23 luglio 2023 dai canadesi Alik Berg e Quentin Roberts, i quali sono riusciti a completare la prima salita dello sperone SSE dello Jirishanca, una delle cime più alte della Cordillera Huayuash in Perù, a 6.094 m.
I due hanno creato una via di 1.000 m di lunghezza, classificata M7 AI5+ 90° e ribattezzata Reino Hongo.
La discesa li ha visti passare per il contrafforte Est e per la parete inferiore Sud-Est, con la linea che possiede tutte le caratteristiche tipiche dell’arrampicata andina di alto livello.
Quali? Un terreno sconosciuti, funghi di neve e ghiaccio e pareti di ghiaccio verticali.
La coppia di canadesi è riuscita a salire lo sperone SSE a vista e in un’unica spinta, portando con sé tutto l’occorrente necessario per il compimento dell’impresa.
Per questo, la Giuria si è detta impressionata, sottolineando l’eccezionalità dell’impresa:
“È stata creata una linea stimolante, diretta alla vetta, salita esattamente nello stile e con lo spirito di avventura che i Piolets d’Or desiderano promuovere”.
La menzione speciale, invece, è stata riservata alla nuova via aperta sul Sun Spire in Groenlandia da un team interamente al femminile e che comprendeva sia scalatrici che veliste.
A compiere tale impresa è stato l’equipaggio formato dalle spagnole Marta Guemes e Nadia Royo, dalle francesi Caroline Dehais, Alix Jaekkel e Capucine Cotteaux, dalla svizzera Caro North e dalla fotografa austriaca Ramona Waldner.
La squadra ha dovuto sopportare sei settimane di navigazione, superando mare mosso e tratti di ghiaccio compatto, prima di giungere nella Groenlandia orientale.
Una volta lì, hanno aperto la via di roccia Sedna sul Northern Sun Spire, per una lunghezza di 780 m (6b-, 7b+, ndr).
Un’impresa che la Giuria Internazionale ha voluto riconoscere soprattutto per il basso impatto ambientale.
I Piolets d’Or sono uno dei premi più prestigiosi che ogni anno una giuria di professionisti assegna ad alpinisti ed esperti della montagna.
L’obiettivo di questa istituzione è quella di porre l’accento sul senso di avventura, sul coraggio e sulla competenza che accompagna i migliori scalatori in ogni loro impresa, sottolineando come la montagna possa essere un luogo magnifico in cui raggiungere traguardi talvolta impensabili.
I Piolets d’Or esaltano le individualità e le imprese di gruppo, riunendo tutti gli amanti della montagna in un’unica grande famiglia allargata, mossa dagli stessi sentimenti.
Quali? La passione e lo spirito d’avventura. Due tratti che contraddistinguono qualsiasi scalatore degno di nota.
A questi si unisce, poi, anche il rispetto per la natura, l’ambiente, gli animali e gli altri esseri umani.
Valori che non devono mai mancare in montagna.
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